Le 7 donne che cambieranno l’Italia: dagli abissi allo spazio le finaliste di GammaDonna

Dagli abissi allo spazio: annunciate le sette finaliste della 14a edizione del Premio dedicato all’imprenditoria femminile innovativa che andrà in scena dal palco dell’Italian Tech Week il 30 settembre, alle OGR Torino. Saranno assegnati anche i tre Award: Women Startup Award powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center, Assist Digital Award e Giuliana Bertin Communication Award.

Chi saranno le finaliste di GammaDonna, il premio per eccellenza dell’imprenditoria femminile? Dai protocolli di comunicazione wireless sottomarina, ai prodotti ad alte prestazioni per la nuova frontiera spaziale. Dall’intelligenza artificiale in simbiosi con il lavoro dei traduttori, alla piattaforma di supporto psicologico online. Dalla trasformazione degli scarti della lavorazione del riso per ricavare materiali bio per l’edilizia, all’ecommerce sostenibile che valorizza il Made in Italy artigianale, all’eccellenza nello stampaggio nei settori automotive e nautico.

Ecco di che cosa si occupano le 7 finaliste del riconoscimento di GammaDonna che dal 2004 valorizza l’iniziativa imprenditoriale femminile innovativa, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il gender gap in campo socio-economico attraverso esempi d’impresa virtuosi. Sette donne alla guida di imprese che operano in settori molto diversi, ma unite da una tangibile e fortissima propensione alla sostenibilità e all’innovazione: nel business e nella gestione d’impresa.

Il premio GammaDonna

Saranno Isabelle Andrieu – Translated [Roma], Martina Capriotti – Mirta [Milano], Danila De Stefano – Unobravo [Napoli], Anna Gregorio – Picosats [Trieste], Tiziana Monterisi – Ricehouse [Biella], Claudia Persico – Persico Group [Nembro – BG], Chiara Petrioli – WSense [Roma] a contendersi – dal palco del più grande evento italiano sulla tecnologia, l’Italian Tech Week – il Premio GammaDonna per l’imprenditoria femminile innovativa venerdì 30 settembre alle 11.30.

Durante la Finale – alla quale sarà possibile assistere in presenza e in live streaming – saranno proclamate anche le vincitrici del Women Startup Award powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center per la startupper più innovativa; dell’Assist Digital Award per imprenditrici che utilizzano il digitale per creare impatto positivo su persone, comunità, territori, società e ambiente; del Giuliana Bertin Communication Award, riconoscimento di Valentina Communication per l’imprenditrice distintasi nel campo della comunicazione.

La vincitrice del Premio GammaDonna 2022 si aggiudicherà, tra le altre cose,un mini-documentariosulla sua storia di innovazione; una sessione di strategic assessment e l’accesso permanente alla piattaforma EY Velocity per la costruzione e il potenziamento di un piano strategico di crescita; un ciclo di video-interviste nell’ambito del progetto di empowerment femminile #MiriadeofWomen del gruppo Miriade SpA; un’analisi del fabbisogno organizzativo da parte di Synergie per il supporto nello sviluppo del team Risorse Umane; un Master della 24Ore Business School; un percorso di formazione sul mondo del VC grazie a Italian Tech Alliance “Venture Academy”; l’opportunità di essere selezionata per un training per il processo di screening del Comitato Angels4Women per l’accesso a un investimento tra i 100 e i 500K; un percorso di Business Class sulla finanza straordinaria “Finance is Cool” di GammaDonna

Chi sono le sette finaliste

Isabelle Andrieu – Translated [Roma]: Intelligenza artificiale a supporto della creatività e del lavoro dei traduttori, per consentire alle persone di essere capite nella propria lingua e abbattere le barriere tra culture.

Isabelle Andrieu è Chairwoman di Translated, startup ante-litteram fondata nel ‘99 insieme al marito Marco Trombetti, con un investimento di soli 100 euro per l’acquisto di un dominio e ADV online. Oggi Translated è tra i principali provider di traduzioni al mondo, con sedi in Italia e negli USA, una rete di oltre 300.000 traduttori professionisti in 194 lingue e una crescita organica del 30% su base annua. Pioniera nell’uso dell’intelligenza artificiale a supporto della creatività e del lavoro dei traduttori, è in grado di servire piattaforme tech globali come Airbnb per la quale ha chiuso lo scorso anno il più grande contratto della storia della traduzione: tutti i contenuti della piattaforma in 62 lingue (7 milioni di descrizioni, 500 milioni recensioni e miliardi di messaggi tra gli utenti replicati per 62 lingue!). Un progetto che senza l’IA avrebbe richiesto 300.000 anni-uomo. Con il motto ‘We Believe in Humans’, Isabelle si è data l’obiettivo di coltivare talenti in azienda, sostenendoli nel percorso e mettendoli in condizione di esprimere il loro pieno potenziale.  Circa 6 anni fa, con i ricavi dell’azienda, ha creato il fondo di Venture Capital Pi Campus che investe in startup che applicano l’IA nei settori più diversi.

Martina Capriotti – Mirta [Milano]: La scommessa su un futuro in cui i protagonisti del mondo della moda siano le boutique e le piccole realtà artigiane locali che creano prodotti di alta qualità, unici e sostenibili.

Dopo anni trascorsi nella consulenza in Asia, nel 2019 la romagnola Martina Capriotti decide di fare il salto e fonda con il socio Ciro Di Lanno la showroom digitale Mirta, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore moda, facendo sì che artigiani esperti e proprietari di boutique riescano a globalizzarsi pur mantenendo la propria natura locale, e digitalizzando un mercato che vale 450B a livello globale e di cui meno del 10% è digital. Con un team di 60 persone, di cui il 75% donne, oggi Mirta conta più di 400 brand che raggiungono oltre 20.000 clienti in 60 Paesi. Il futuro che Martina si immagina è un’azienda in continua evoluzione e all’avanguardia, ma sempre fedele alla mission originaria: quella di contribuire a preservare la diversità che da sempre caratterizza il mondo della moda, garantita da comunità locali che tramandano di generazione in generazione tradizioni e prodotti, invece che produrre in serie per grandi marchi. Un mondo più sostenibile, che produce solo il necessario e lo fa senza sprechi.

Danila De Stefano – Unobravo [Napoli]: La startup che ha “normalizzato” il tema della salute mentale e diffuso consapevolezza sull’importanza del benessere psicologico, traghettando la psicoterapia nel mondo digitale.

Nel 2019, a soli 26 anni, Danila De Stefano ha l’intuizione di creare Unobravo: ideata inizialmente per sostenere gli expat italiani residenti all’estero, la startup diventa presto un punto di riferimento per la terapia online in lingua italiana. L’idea di business si sviluppa a partire dal desiderio di sfruttare l’innovazione tecnologica per abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e rendere la psicoterapia accessibile a tutti, offrendo un servizio di estrema qualità ad un costo calmierato. Per due anni Danila lavora come psicologa online, raccogliendo informazioni e dettagli sulle reali esigenze dei pazienti e sulle peculiarità della terapia online lato professionista. Con Unobravo, attraverso la creazione di un algoritmo di matching, riesce a risolvere un altro problema: fornire il professionista più adatto a ciascun paziente. Oggi i professionisti accreditati che lavorano all’interno della piattaforma sono oltre 2.000 e i pazienti oltre 50.000. Nel futuro Danila punta al rafforzamento della presenza sui mercati europei e all’ottimizzazione del prodotto tecnologico.

Anna Gregorio – PICOSATS [Trieste]: La startup della space economy che sta rivoluzionando il mondo dei nanosatelliti, nata per rendere lo spazio una valida alternativa alle risorse limitate del nostro pianeta.

Scienziata e professoressa di astrofisica e astronomia all’Università di Trieste, Anna Gregorio fonda PICOSATS nel 2014 come spin-off universitario quasi per gioco, a partire dall’attività didattica all’interno del laboratorio di fisica aerospaziale, e si specializza nello sviluppo di sistemi innovativi dedicati alla prossima generazione di nano-satelliti.  A fronte di una sempre maggiore richiesta di connettività a livello globale, alla quale è impossibile che la tecnologia terrestre possa dare risposta, infatti, Anna intuisce che proprio i sistemi satellitari possano rappresentare la soluzione e decide di focalizzarsi sulla trasmissione dei dati. Grazie alla profonda conoscenza del settore e al supporto dell’Agenzia spaziale europea (ESA), PICOSATS sviluppa RADIOSAT, ricetrasmettore miniaturizzato per piccoli satelliti che può raggiungere velocità 5 volte superiori alle soluzioni sul mercato, primo in Europa e fra i primi a livello mondiale. Una nuova finestra per l’osservazione della Terra, con applicazioni che vanno dalla sicurezza all’agricoltura, ma anche all’osservazione del clima e alle applicazioni 5G.

Tiziana Monterisi – Ricehouse [Biella]: Avere un impatto positivo sulla società e promuovere un cambiamento responsabile, trasformando gli scarti della lavorazione del riso in risorse per l’edilizia.

Specializzata in architettura bio-ecologica, Tiziana Monterisi è cofondatrice e CEO di Ricehouse, B-Corp nata nel 2016 con l’obiettivo di rendere sostenibili due dei settori più impattanti in assoluto: agricoltura e edilizia. Si definisce una nativa ecologica perché da sempre ha cercato soluzioni alternative nel mondo delle costruzioni. Dalla sua ricerca ed esperienza pluriennale nella bioarchitettura nasce Ricehouse, azienda che, con un modello di economia circolare, utilizza materiali di scarto del riso per produrre mattoni, intonaci, finiture e pavimenti e creare edifici completamente autosufficienti e rigenerativi, in cui natura, innovazione e tecnologia si fondono completamente. I futuri obiettivi aziendali riguardano lo sviluppo di nuovi prodotti e progetti creativi, non necessariamente legati al settore edile, tramite collaborazioni con società terze e l’esportazione del know-how acquisito in altri territori nel mondo.

Claudia Persico – Persico Group [Nembro – BG]: Neutralità tecnologica, sostenibilità ambientale, economia circolare: le sfide dell’imprenditrice della multinazionale bergamasca dove è nata Luna Rossa. 

Claudia Persico è CEO & Rotational Director di Persico Group, nata come piccola modelleria in una cantina e diventata in poco tempo una rinomata multinazionale italiana con quartier generale a Nembro (Bergamo) e sedi in tutto il mondo. L’azienda di famiglia nasce nel 1976 e realizza stampi, presse, impianti e soluzioni completamente automatizzate per diversi settori ad alta tecnologia. L’ultima sfida di Claudia riguarda il green. La forte attenzione alla neutralità tecnologica e alla sostenibilità ha portato Persico a ridurre drasticamente i consumi e utilizzare fonti rinnovabili: un esempio ne è SMART H2 – macchinario a riscaldamento elettrico in grado di realizzare, attraverso il processo rotazionale, la struttura interna dei serbatoi per lo stoccaggio dell’idrogeno – che Claudia sta lavorando per rendere completamente automatizzato, in collaborazione con colossi del mondo automotive. Dopo la consacrazione nel settore nautico a seguito della realizzazione delle imbarcazioni in carbonio di Luna Rossa per l’ultima Coppa America, tra gli obiettivi futuri c’è il posizionamento nei settori aerospace e urban mobility. E un ulteriore passo avanti nella sostenibilità attraverso il riciclo delle materie prime di scarto, sulla scia della business unit Marine che già utilizza gli scarti del composito per realizzare protesi sanitarie.

Chiara Petrioli – WSense [Roma]: La sfida dell’internet degli abissi: utilizzare i big data subacquei per conservare gli ecosistemi e ottimizzare i processi produttivi per uno sviluppo sostenibile della blue economy.

Ingegnera informatica e ricercatrice, dopo anni trascorsi all’estero, Chiara Petrioli rientra in Italia dove dà vita a WSense, spinoff della Sapienza di Roma che sviluppa tecnologie per connettere e monitorare il mondo sottomarino, e che diventa in breve eccellenza internazionale nella frontiera dell’Internet of Underwater Things (IoUT). Con un gruppo di giovani talenti Chiara individua nuove modalità per costruire reti wireless subacquee attraverso onde acustiche e reti di sensori che consentono di connettere gli oceani, scambiare informazioni tra i due mondi, ricevere dati dalle profondità marine in tempo reale: in poche parole, l’internet degli abissi! Un’idea brevettata che ha portato al kick-off di WSense nel 2017 che oggi conta circa 40 addetti tra Italia e Norvegia e opera nei settori: energia, monitoraggio ambientale, acquacoltura sostenibile, monitoraggio delle infrastrutture critiche. Prorettrice dell’ateneo romano con delega all’incubazione di impresa, le sue innovazioni sono state raccontate anche dalla CNN, dal National Geographic e dalla BBC, e le sono valse un posto nella lista “top 2% world scientists” della Stanford University.

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