“Si può fare impresa e innovazione anche fuori dai grandi centri urbani, nei piccoli borghi italiani. E da 10 anni la nostra sfida va avanti, esportando la tecnologia in tutto il mondo”: Giulia Baccarin è amministratrice e cofondatrice della MIPU, una startup che oggi si è trasformata in una holding, con sedi in tutta Italia e clienti dall’estremo oriente asiatico al continente americano. Nel 2012, dopo anni trascorsi all’estero, insieme al suo socio Giovanni Presti ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale. E sull’Italia.
“L’idea – spiega Giulia Baccarin – era quella di sviluppare tecnologie legate alle tecniche predittive per vari ambiti: dalla produzione industriale ai processi che riguardano la città, come la gestione di acqua, ciclo dei rifiuti o dei trasporti. Partendo dai dati, sviluppare sistemi che possano predire con precisione come gestire al meglio l’energia, la produzione, la qualità e la logistica”.
Un modello che funziona…
“Siamo un network di imprese, una piccola holding. Dopo 10 anni il team di MIPU conta 70 persone e abbiamo in programma ulteriori 43 assunzioni entro fine 2023. In Italia lavoriamo accanto a decine di aziende private, con molti Comuni e Municipalizzate, come ad esempio con il servizio idrico di Venezia e Mestre. Ma abbiamo esportato tecnologie Made in Italy all’estero e portato qui una decina di ragazzi da tutto il mondo, a lavorare da noi, nella provincia italiana, in controtendenza con quel che accade solitamente. Ad esempio, da anni con MIPU lavora un ragazzo proveniente dalla Corea del Sud che è il nostro distributore lì. Inoltre, da sei anni la nostra tecnologia è diventata di riferimento per la gestione ottimale dell’energia su tutto il territorio coreano. Ma abbiamo clienti anche in Giappone, Stati Uniti, Spagna e Inghilterra, e negli anni abbiamo avuto ragazzi provenienti da Iran, Bosnia, Serbia, Svezia, Francia, con un’età media che prima del Covid era di 26-27 anni, ma ultimamente abbiamo assunto molti over 50 con un’interazione tra giovani ed esperti che sta funzionando benissimo”.
Di cosa si occupa MIPU?
“La nostra tecnologia è predittiva e consente di sviluppare una intelligenza artificiale capace di gestire, anche con sei mesi di anticipo, la manutenzione – ad esempio – di macchinari industriali o di una porta di un autobus, ma anche prevedere il consumo di energia in un giorno preciso. Il tutto attraverso la raccolta di dati già esistenti e un monitoraggio su larga scala, che permettono di creare l’algoritmo per eseguire determinati compiti, affinché si riesca a gestire un lavoro o un servizio al meglio, garantendo il miglior livello di qualità della vita sia per i lavoratori che per gli utenti”.
Dove si può applicare questa tecnologia predittiva?
“Praticamente a tutto. Dalle industrie alle città, con i dovuti distinguo, si riescono ed effettuare previsioni precise di consumi energici, fabbisogni idrici, possibili guasti o rotture e necessità di manutenzioni. Ad esempio, si può prevedere la presenza massiccia di tante persone lo stesso giorno alla fermata di un autobus così da organizzare il servizio potenziato per quella data. Nel corso di questi 10 anni, abbiamo registrato più di 60 diverse intelligenze artificiali, che vanno dal monitoraggio dell’impatto sull’ambiente di alcune scelte, quindi allo sviluppo sostenibile, fino alle pari opportunità. E tante altre son in via di sviluppo”.
Ad esempio?
“Stiamo sviluppando alcune tecnologie per predire fenomeni meteo avversi in modo da ottimizzare i tempi per l’apertura e la chiusura di paratie per evitare esondazioni e allagamenti. E ancora stiamo lavorando sul monitoraggio per prevedere eventuali danni e crolli di edifici, strutture e ponti”.
Secondo lei cos’è l’innovazione?
“La vera innovazione è la capacità di applicare su larga scala una tecnologia positiva facilmente replicabile, che serva a migliorare la qualità della vita. E in questo l’intelligenza artificiale è potentissima, consente di fare tanto. Il vero delta è rendere queste tecnologie accessibili a tutti, ma capisco si tratti di un tema politico più che imprenditoriale. Servirebbero soluzioni snelle, veloci e poco impattanti, ma anche più semplici, fruibili e manutenibili nel tempo”.
Ha qualche idea in merito?
“In tema di sviluppo sostenibile, già oggi possiamo prevedere la solidità strutturale dei treni e sapere quando intervenire per la manutenzione. Oppure prevedere la capacità di produzione di energia fotovoltaica, eolica e idroelettrica, così da ottimizzare lo scambio e non avere carenze energetiche. E ancora prevedere quante persone usano un determinato mezzo di trasporto, quando e dove, per ottimizzare le risorse. La tecnologia predittiva si può utilizzare per ottimizzare il ciclo dei rifiuti, o ancora per monitorare in maniera semplice – con dati già esistenti – le buche nelle strade”.
Se con un algoritmo si possono risolvere così tanti problemi, perché questo metodo non si usa su larga scala?
“In effetti ci sono tantissimi settori in cui l’intelligenza artificiale può darci una mano, ma sempre più spesso si cercano soluzioni diverse con droni o satelliti. Innovative, certo, ma non facilmente replicabili perché costose. Invece, con i dati già esistenti si può già fare tantissimo. E, ripeto, la vera innovazione credo sia applicarlo su larga scala, così da avere un impatto reale e concreto nella vita di tutti i giorni”.
MIPU compie 10 anni, un anniversario importante. Come sarà celebrato?
“La miglior celebrazione è pensare al futuro. Per questo abbiamo presentato nei due eventi svolti a Roma e Milano i 3 filoni di sviluppo su cui stiamo investendo. Il primo è relativo ad una nuova release del nostro prodotto Rebecca 10, dove sarà ancora più semplice ed intuitivo sfruttare le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale per migliorare i propri processi aziendali. Il secondo è Mipu Smart Cities, ovvero la verticale dedicata alle nostre città e ai nostri comuni pensata per migliorare la qualità della vita dei cittadini diminuendo i disservizi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse. Il terzo filone è la completa rivisitazione della Mipu Predictive School, nella quale abbiamo pensato di rilanciare alcuni corsi di formazione e borse di studio dedicate a donne e over 50. Quest’anno verranno realizzati due nuovi percorsi formativi in Smart Maintenance Management e Industrial AI Leader che partiranno ad ottobre. Sul sito dedicato si possono trovare tutte le informazioni per le iscrizioni. Alcuni corsi saranno anche online e, grazie a tecniche nuove e un po’ di gioco, l’obiettivo è coinvolgere i partecipanti, giovani e meno giovani, affinché imparino a capire cos’è in concreto l’intelligenza artificiale e come si può utilizzare nella vita di tutti giorni. Ma la vera sfida è avere il contributo di tutti, anche in termini tecnologici e di idee”.