Assegno Unico e Universale in ritardo: cosa fare se la domanda è ancora in lavorazione

Se l'Assegno Unico e Universale è in ritardo possono esserci numerosi motivi: le mensilità, però, verranno tutte recuperate all'accettazione della domanda

L’Assegno Unico e Universale è ormai realtà dallo scorso mese di marzo: la misura, rivolta alle famiglie con prole, sostituisce i famosi ANF (assegni per il nucleo familiare), il bonus bebè e il premio alla nascita per concentrare in un unico strumento le erogazioni a sostegno della natalità e dei figli.

E’ utile e necessario specificare questo perché nel caso in cui finora gli ANF percepiti erano dovuti ad un familiare a carico, diverso dal figlio, si continueranno a ricevere in busta paga.

Ma, tornando all’Assegno Unico e Universale, si sta verificando in molti casi un problema: nonostante si sia presentata la domanda nei giusti tempi (entro il primo marzo per le prime erogazioni, ma si può comunque presentare fino al 30 giugno 2022) la domanda risulta ancora in lavorazione. In altre parole, la domanda è sospesa e l’Assegno Unico e Universale non arriva.

Assegno Unico e Universale, una breve panoramica

Prima di andare oltre, è necessario un breve riepilogo sulla misura: possono chiedere l’Assegno Unico e Universale i nuclei familiari con una gestante a partire dal settimo mese di gravidanza – ma si ottiene solo al momento della nascita del figlio, ossia quando il nascituro avrà il suo codice fiscale – e i genitori con figli fino a 21 anni di età (senza limiti in caso di prole con disabilità).

L’erogazione dell’Assegno Unico e Universale è mensile e copre, tecnicamente, 10 mesi più 2: questo perché la domanda per beneficiare dell’Assegno Unico e Universale si presenta annualmente e riguarda le mensilità comprese nel periodo tra il mese di marzo dell’anno in cui è presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo. Questo significa, in altre parole, che l‘INPS provvederà ad erogare – qualora sussistano tutti i requisiti – anche le mensilità già trascorse in caso di domanda tardiva o accettata in ritardo.

La misura prevede degli importi calcolati a seconda delle condizioni e delle necessità del nucleo familiare: si va da un minimo di 50 euro fino ad un massimo di 250, ma a pesare nella valutazione è il numero di figli, l’ISEE della famiglia e la possibilità di impiego di entrambi i genitori.

L’Assegno Unico e Universale è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza. È compatibile anche con il Bonus asilo nido e con il Reddito di Cittadinanza, i cui percettori riceveranno direttamente l’Assegno Unico e Universale sulla carta del RdC.

Al momento, si stima che l’Assegno Unico e Universale sia stato erogato per 11 milioni di figli, ma è un dato che è destinato a crescere.

Assegno Unico in ritardo, cosa fare

Se l’Assegno Unico e Universale è in ritardo i motivi possono essere parecchi: va comunque detto che, secondo quanto comunica l’INPS,

Quindi, non si “perderanno” in alcun modo mesi di erogazione.

Secondo quanto comunica l’INPS, i principali motivi che concorrono al blocco dell’erogazione dell’Assegno Unico e Universale possono essere:

Questo accade perché la procedura è semi automatica: se non si incasellano in modo corretto tutte le informazioni o i requisiti, sarà necessario un approfondimento da parte del personale INPS territoriale per vagliare la situazione. Ma proviamo ad approfondire per punti:

Per risolvere i problemi, occorrerà quindi verificare che i dati siano inseriti in modo corretto. Successivamente, si consiglia di inviare una email all’INPS per sollecitare la risoluzione della procedura. Per maggiori informazioni, si consiglia comunque di visionare le FAQ messe a disposizione dall’INPS.

Exit mobile version