La lotta per i diritti LGBT continua: intervista a Daniela Falanga di Arcigay Napoli

Come continua la lotta contro le discriminazioni LGBT dopo la bocciatura del ddl Zan in Parlamento? Ne abbiamo parlato con Daniela Lourdes Falanga, presidente del circolo Antinoo Arcigay di Napoli. Daniela è la prima donna transessuale a ricoprire la carica di presidente di una delle associazioni LGBT.

Ddl Zan bocciato. Per tanti è un provvedimento ideologico: cosa pensa in merito? Cosa doveva essere cambiato prima della discussione finale in Senato?

Non comprendo come si possa definire un provvedimento ideologico una legge contro i crimini d’odio, che avrebbe avuto solo l’intento di definire la Costituzione in una visione più ampia in cui, finalmente, persone afflitte da ignoranza e pregiudizio avrebbero letto nella Carta che esiste una parte della popolazione che esige pari diritti, non riconosciuta dalla massa etero-normata.C’è da distinguere ciò che è ideologico dai fatti reali: qui non si parla di convinzioni o idee ma di questioni che toccano le esistenze e le condizionano. Prima della discussione niente più doveva essere cambiato: il DDL Zan era stato già spogliato della sua natura originale.

Omofobia e discriminazioni, è tutto da rifare: da dove si riparte?

Si riparte dalle istanze di tutta la comunità, senza distinzione alcuna. Non solo si deve riporre l’attenzione sull’identità di genere ma si deve dar voce ai figli e le figlie delle famiglie arcobaleno, al matrimonio egualitario, alla formazione in qualsiasi ente in cui si struttura la personalità del cittadino, dalle scuole alle aziende, fino agli enti ospedalieri e le carceri. Fondi per creare più strutture di accoglienza come si fa nel resto d’Europa. Io sarei per una proposta molto più estesa adesso, più complessa e più coraggiosa.

Tre cose che si sente di dire a chi è contrario a un provvedimento che tuteli la comunità LGBT.

Essere contrari a un provvedimento come questo è un paradosso che tocca due principi costituzionali: la libertà e l’autodeterminazione.Essere contrari vuol dire non concepire una chiara democrazia perché una legge per i diritti è un arricchimento per un paese democratico in cui non si concepisce che una persona trans, una persona gay, una persona lesbica, una persona non binaria, viene percepita come tale e solo per questo abusata. È non voler riconoscere un fenomeno chiaro e peculiare alla popolazione LGBT+.

Daniela Falanga, Presidente di Arcigay Napoli

Discriminazioni contro persone LGBT: su cosa deve riflettere la politica?

La politica non rispecchia la rivoluzione culturale del paese, una evoluzione chiara e veloce che si osserva e si ascolta soprattutto nelle scuole, tra i giovani, dove si creano i veri spazi di democrazia, dove si sta definendo un nuovo sapere che spazzerà via il vecchio potere dei privilegi.È la politica che non investe nelle nuove generazioni e nel vero sentimento del popolo è destinata a fallire rapidamente. Accadrà e saremo più liberi. La politica dei salotti e ideologica è quella delle separazioni, quella dell’unica grande pandemia che divora il mondo, l’ignoranza. Risponde con ignoranza.

Tanti giovanissimi non riescono ancora a vivere tranquillamente l’essere omosessuale: cosa si sente di dire loro?

È ancora difficile fare coming out ma oggi sul territorio esistono diverse associazioni che si possono contattare. In esse, come nella nostra, ci sono professionisti pronti ad affrontare le questioni di disagio e a creare soluzioni. La cosa più importante da fare è avere il coraggio di confrontarsi, di aprirsi al mondo, perché esiste sempre la possibilità di uscire dalle proprie solitudini. E quando si rischiano situazioni difficili, reti di volontari e attivisti sono pronti a ridare speranze. Nessuno deve sentirsi in colpa di essere la propria natura.

Antinoo è un circolo storico: su che cosa state lavorando?

Tanti sono i progetti in atto, in ambito nazionale e internazionale. Progetti che toccano le carceri, come Fortunato, con la creazione di una cooperativa stabile per la produzione dei taralli, favorirà il lavoro per le persone detenute e formerà altre per acquisire curriculum. Protocolli d’intesa con enti sanitari, come il Cotugno, servono a destinare alla popolazione LGBT+ test HIV e Sifilide gratuiti e a salvare tantissime vite. Altri progetti come Xenia ci danno la facoltà di interrogarci e arricchire università europee. Meeting transnazinali Erasmus+ consentono di stabilire connessioni culturali fondamentali. Incontri costanti nelle scuole in cui ogni anno registriamo 6mila soggetti. È una fatica immensa compensata dalle buone prassi che hanno cambiato e cambiano notevolmente il territorio.

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