5G e audiovisivo: dal MISE stop al bando, bloccati i 3,2 mln

Un blocco improvviso, prima della reale assegnazione del bando sul 5G e audiovisivo fissata per il 10 agosto prossimo: è apparso da pochi istanti sul sito del MISE l’avviso che ferma, di fatto, la procedura dell’avviso pubblico avviata lo scorso primo luglio:

Al fine di garantire un maggiore grado di innovazione tecnologica nel settore audiovisivo in ragione anche dei processi in corso, il Ministero ha ritenuto di annullare la procedura di selezione di cui all’Avviso pubblico del 1 luglio 2021, riservandosi la ripubblicazione del bando nei prossimi mesi, ampliando ove possibile, anche la gamma di frequenze rese disponibili e le aree di sperimentazione.

dal sito del MISE

Il blocco della procedura sui progetti 5G

Il problema di fondo, quindi, sembrerebbe un ripensamento sull’ecosistema tecnologico da innestare: il bando prevedeva l’acquisizione di proposte progettuali finalizzate all’impiego della tecnologia 5G nel settore della produzione e della distribuzione di contenuti audiovisivi.

La partecipazione al bando si era chiusa lo scorso 26 luglio e la procedura riguardava la selezione di progetti pilota della durata di un anno, volti a realizzare reti e servizi innovativi per il settore della produzione di contenuti audiovisivi, la loro trasmissione e fruizione, basati su tecnologia 5G per la banda larga mobile, anche mediante l’impiego della banda 700 MHz.

In particolare, la sperimentazione avrebbe dovuto riguardare 4 città del Bel Paese: Cagliari, Palermo, Salerno, e Vibo Valentia ed era aperta a BNO (Broadcaster Network Operator); MNO (Mobile Network Operator); produttori audiovisivi; imprese di livello nazionale/internazionale con competenze specifiche nel settore oggetto della proposta progettuale.

Sovviene il dubbio che, probabilmente, non vi sia stata la partecipazione sperata: secondo quanto riporta il Corriere Comunicazioni,

avrebbero risposto all’appello solo due aziende: Tim per le sperimentazioni a Salerno e Cagliari e Rai Way per Palermo. Il bando prevedeva l’aggiudicazione di un solo progetto per una delle città indicate per un controvalore di 800mila euro. Nel caso una delle città non avesse sortito l’interesse dei partecipanti le risorse sarebbero state ricollocate in quelle aggiudicatarie dei progetti.

Corriere Comunicazioni

Resta quindi da capire, quindi, come si riformulerà in futuro la sperimentazione sul 5g e i prodotti audiovisivi su banda larga mobile con la banda da 700 MHz.

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