Fra sei giorni partiranno i primi pagamenti previsti dal piano dei ristori del Decreto Sostegni Bis: la data del 16 giugno è stata annunciata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, nel corso della scorsa audizione presso la Commissione Bilancio della Camera relativa ai tempi di pagamento del nuovo decreto.
Gli step di pagamento del Sostegni bis
L’erogazione dei bonus e dei contributi del Sostegni bis, questa volta, avverrà in due fasi distinte: una prima tranche, per l’appunto a partire dal 16 giugno, per i contributi a fondo perduto così detti “automatici”, riservati cioè a coloro che già con il primo Decreto Sostegni avevano ricevuto il ristoro e quindi già “iscritti” alle liste dell’Agenzia delle Entrate come beneficiari. Anche questa volta l’importo sarà accreditato direttamente sul conto corrente bancario del beneficiario.
L’articolo 1 del decreto n. 73/2021 disegna infatti un processo a più fasi, di cui il primo step interessa chi ha fatto domanda per richiedere i primi sostegni previsti dal decreto n. 41/2021 (Decreto Sostegni) entro il 28 maggio. Ricordiamo che i beneficiari della prima misura erano i titolari di partita IVA fino a 10 milioni di ricavi e compensi e in caso di calo di fatturato pari almeno al 30 per cento tra il 2019 e il 2020. L’importo del contributo sarà pari a quanto già erogato con il primo Decreto.
Successivamente, sempre secondo quanto è stato annunciato dal Ministro Franco, a partire dal 23 giugno si aprirà la finestra per accedere alle domande del secondo piano di ristori previsti dal Sostegni Bis: parliamo, quindi, del contributo integrativo da calcolare sulla base del calo medio mensile di fatturato e corrispettivi registrato tra aprile 2020 e marzo 2021 rispetto ai 12 mesi precedenti.
I contributi previsti, però, non finiscono qui: in estate, sostiene il Ministro anche se non specifica una data precisa, potrebbero già essere pronti per partire con il terzo step di ristori del Sostegni Bis pari a circa 4 miliardi di euro. Qui la situazione si fa interessante e complessa, come sottolineato nei giorni scorsi dai tributaristi: la terza fase degli aiuti riguardano contributi a fondo perduto “a conguaglio” i cui criteri di accesso e calcolo sono demandati ad un decreto del MEF.
In altre parole, il terzo contributo a conguaglio è strettamente subordinato alla dichiarazione dei redditi presentata entro il 10 settembre prossimo (non più entro il 30 novembre) e si focalizzerà quindi sul risultato economico dei contribuenti, non più sul fatturato.
In altre parole, in caso di un peggioramento relativo al risultato economico di esercizio registrato nell’anno 2020 rispetto a quanto dichiarato nel 2019 i titolari di partita IVA – con compensi o ricavi entro i dieci milioni di euro – potranno richiedere il terzo step di ristori. Quest’ultima tranche sarà calcolata sulla base di quanto il contribuente ha già ottenuto nello scorso anno e nel primo semestre del 2021 a titolo di sostegno. Si può tranquillamente parlare, pertanto, di contributo di natura perequativa.