MISE, al via il Fondo per l’intrattenimento digitale

Prende avvio dal MiSE – il Ministero per lo Sviluppo Economico – il Fondo per l’intrattenimento digitale: con il decreto direttoriale 21 maggio 2021, sono stati stabiliti i termini e le modalità di presentazione delle domande di accesso che potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 30 giugno 2021.

Il Fondo per l’intrattenimento digitale nasce con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dell’omonimo settore mediante finanziamenti a fondo perduto per il 50% delle spese ammesse a progetto. Il contributo verrà erogato nella modalità de minimis osservando le soglie e i limiti previsti dal regolamento europeo n. 1407/2013, per il quale l’importo massimo concedibile non può superare i duecentomila euro (nell’arco di tre esercizi finanziari).

Fondo per l’intrattenimento digitale, a chi si rivolge e quali progetti ammessi

Il Fondo per l’intrattenimento digitale o First Playable Fund si rivolge alle imprese che, alla data di presentazione delle domande:

svolgono, in via prevalente, l’attività economica di “Edizione di software” o “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”;

hanno sede legale nello Spazio Economico Europeo;

sono soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia, cui sia riconducibile la realizzazione del prototipo;

hanno un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a diecimila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di società di capitali, sia nel caso di imprese individuali di produzione che di imprese costituite sotto forma di società di persone;

sono regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;

sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;

garantiscono, nel caso in cui si operi anche in settori diversi o si esercitino anche altre attività escluse dal campo di applicazione del regolamento de minimis, con mezzi adeguati quali la separazione delle attività o la distinzione dei costi, che la predette attività esercitate nei settori esclusi non beneficiano di aiuti concessi a norma del regolamento de minimi;

abbiano restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero dello sviluppo economico;

non siano destinatarie di una sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni;

i cui legali rappresentanti o amministratori non siano stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture vigente alla data di presentazione della domanda.

I progetti ammessi al Fondo per l’intrattenimento digitale devono necessariamente:

prevedere, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, la realizzazione di un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale;

essere realizzati presso la propria sede operativa ubicata in Italia, come indicata nella domanda di agevolazione;

prevedere, ciascuno, la realizzazione di un singolo prototipo;

prevedere spese e costi ammissibili complessivamente non inferiori a euro 20.000,00;

essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione, dove per data di avvio si intende la data del primo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni;

essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, dove per data di ultimazione si intende la data dell’ultimo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni.

I costi ammissibili per l’erogazione del contributo del Fondo per l’intrattenimento digitale devono essere relativi alle voci

prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa, dipendenti, con rapporto di collaborazione con contratto a progetto o di somministrazione di lavoro;

prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti o ad altre imprese; compresi i servizi di consulenza;

attrezzature tecniche (hardware) di nuova fabbricazione acquistate per la realizzazione del prototipo, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzate per la realizzazione del progetto;

licenze di software.

Una quota del 50 per cento dei costi ammessi a progetto può essere ottenuta anche come anticipo e quindi svincolata dall’avanzamento del progetto ma a condizione di presentare “apposita fideiussione bancaria o polizza fideiussoria a copertura dell’importo richiesto, irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta rilasciata da banche, compagnie assicurative o da intermediari finanziari iscritti all’albo di cui all’articolo 106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e successive modificazioni e integrazioni”.

Presentazione delle domande

Ogni impresa può presentare un numero massimo di due domande di accesso alle agevolazioni al Fondo per l’intrattenimento digitale riferite a due proposte progettuali. L’accesso alla partecipazione si aprirà il 30 giugno sul portale di Invitalia ed è necessario allegare alla domanda di agevolazione i documenti relativi a:

Exit mobile version