Letteralmente la traduzione è cestini del mare, intesi come bidoni di rifiuti sulla falsa riga di quelli che vediamo sui nostri marciapiedi: i sea bin sono uno degli strumenti che l’uomo si è dato per provare ad arginare ciò che l’uomo produce e che rischia di distruggere i nostri mari.
I sea bin sono in grado di intrappolare la plastica sversata in acqua. Funzionano in ambienti chiusi e riescono a recuperare fino a 500 chili di plastica in un anno. Non sono una soluzione definitiva al problema della plastica che finisce nei nostri mari ma sicuramente contribuiscono a creare una soluzione sempre più urgente da trovare.
In Italia a fine 2020 se ne contavano 26 in altrettanti porti, secondo Nonsprecare.it, che funzionanti a pieno regime (e con una manutenzione minima) permettono quindi di rimuovere dalle nostre acque 13 tonnellate di plastiche, anche quelle invisibili a occhio nudo.
La settimana della Natura
In occasione della Setimana della Natura (dal 1 al 7 marzo) e nelle immediate prossimità del World Wildlife Day (3 marzo) – appuntamento voluto dalle Nazioni unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sull’importanza di preservare flora e fauna selvatica a rischio estinzione – Round Table Italia, appoggiata da realtà come Let’s do it! Italy e Ladies Circle Italia, promuoverà un fine settimana dedicato alla sensibilizzazione sulla tutela ambientale attraverso iniziative simboliche di cleanup.
Ed è questa l’occasione per lanciare una raccolta fondi volta all‘acquisto di quattro Sea bin. Stimato il costo del bidone marino in circa 5.000 euro, l’obiettivo è quello di raggiungere 20mila euro per comprarne e installarne quattro in prossimità delle coste italiane: nord ovest, il nord est, Romagna e litorale adriatico, litorale tirrenico del centro sud.