Le STEM viste da dentro: come un Innovation Manager guida il cambiamento
“Il racconto di Daniela Ruggiero, ingegnere e PMO in Fortress Lab, tra innovazione tecnologica, competenze STEM e opportunità per il Sud.”

In Campania, quasi un giovane su tre tra i 15 e i 29 anni non studia, non lavora e non partecipa ad alcun percorso formativo e, secondo l’ultima rilevazione Istat, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è del 21,6%.
È un dato che fa riflettere: un’intera generazione rischia di rimanere ai margini di un mondo del lavoro che, invece, chiede sempre più competenze tecniche e digitali.
Ne abbiamo parlato con Daniela Ruggiero, Ingegnere, PMO e Innovation Manager di Fortress Lab, che ogni giorno lavora a progetti tecnologici avanzati e che crede fortemente nel potere trasformativo delle discipline STEM.
Le STEM come chiave per costruire futuro
“La situazione in Campania è complessa, ma non immutabile”, racconta Daniela Ruggiero.
“Questo ci dice che c’è una disconnessione profonda tra ciò che la scuola offre e ciò che il mercato richiede.
Le discipline STEM – scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – possono agire su questo mismatch.
I settori più in crescita — ICT, robotica, automazione, intelligenza artificiale, data science, energie rinnovabili, industria 4.0 — chiedono competenze che ancora mancano, e la domanda di profili tecnici è altissima.
In Fortress Lab vediamo ogni giorno quanto la tecnologia possa trasformare il lavoro: sviluppiamo piattaforme di AI, sistemi di warehouse management, modelli predittivi e soluzioni IoT che nascono anche qui, al Sud.
Questo dimostra che non serve andare altrove per fare innovazione: serve costruire un ecosistema formativo e professionale che connetta i giovani alle opportunità reali.
Investire nelle STEM significa dare ai ragazzi strumenti per progettare il futuro — non solo il proprio, ma quello della regione intera. È la prova che innovazione e territorio non sono mondi separati, ma parti di uno stesso ecosistema.”
Per Daniela Ruggiero, infatti, investire nella formazione tecnica significa dare ai giovani opportunità di carriera, ma anche contribuire allo sviluppo economico e tecnologico della regione. “Le competenze STEM sono un motore collettivo di rinascita — spiega — e possono ridisegnare il futuro del lavoro nel Mezzogiorno.”
Ragazze e STEM: una sfida culturale prima che tecnica
Nonostante le opportunità, le ragazze nelle facoltà scientifiche restano poche. Daniela Ruggiero lo sa bene: ha costruito la sua carriera da ingegnere in un mondo ancora fortemente maschile.
“Gli stereotipi di genere restano il primo ostacolo. Molte ragazze crescono con l’idea che matematica o informatica ‘non facciano per loro’. E la mancanza di modelli femminili visibili non aiuta: se non vedi donne ingegnere o sviluppatrici, è difficile immaginarti in quei ruoli.”
Nel suo percorso, Daniela Ruggiero ha affrontato momenti in cui la sua voce veniva ascoltata meno, o in cui doveva “dimostrare di più” rispetto ai colleghi maschi.
“Ma è proprio per questo che oggi credo nell’importanza di creare comunità e network femminili, dove le donne possano riconoscersi, confrontarsi e sostenersi. In Fortress Lab lavoriamo per favorire questo tipo di cultura: promuoviamo la contaminazione di idee e il mentoring interno, perché servono esempi, modelli e reti di supporto.
Non basta dire ‘servono più donne in tecnologia’: bisogna costruire spazi in cui possano esprimere pienamente il proprio potenziale tecnico. E parlo di casi concreti: proprio adesso, ad esempio, abbiamo assunto una giovane e brillante ingegnera. Sono contenta di averle fatto da tutor nel percorso di tirocinio, perché ho potuto trasferirle quel know how che non si impara sui libri, ma solo attraverso la vita vera nell’incontro con i clienti”.
Essere un’ingegnere donna oggi
Daniela Ruggiero non ha dubbi: qualcosa sta cambiando.
“Oggi ci sono più opportunità, più consapevolezza. Ma gli episodi di discriminazione non sono scomparsi del tutto. A volte sono sottili, altre volte più espliciti: un cliente che si rivolge a un collega uomo invece che a te, anche se sei tu la responsabile del progetto; una battuta che sminuisce, un pregiudizio che pesa.”
Eppure, Daniela Ruggiero non parla mai di vittimismo. Parla di resilienza.
“Ogni ostacolo può diventare una leva per crescere. E ogni volta che una donna riesce, dimostra che la competenza non ha genere. Raccontare queste esperienze serve a cambiare la cultura: la diversità non è un problema da gestire, è un valore da proteggere. E mi auguro che grazie alla tenacia di tante colleghe come me, un giorno mia figlia Isabella potrà pensare a questi come echi di una cultura vetusta, relegata ormai al passato, non più quotidianità”.
L’appello alle neodiplomate: scegliere la complessità
Il messaggio finale di Daniela Ruggiero è diretto, pieno di energia.
“Alle ragazze che stanno per scegliere il loro percorso direi: non abbiate paura della complessità. Le STEM non sono un territorio ‘per pochi eletti’, ma un campo aperto a chi ha curiosità, passione e voglia di costruire.
Restare in Campania non significa rinunciare a nulla: significa contribuire in prima persona alla crescita del territorio. Io l’ho fatto, e lo faccio ogni giorno in Fortress Lab, un’azienda che dimostra che l’innovazione può nascere ovunque ci siano menti coraggiose e competenti.”
E conclude con una frase che riassume perfettamente la filosofia Fortress Lab:
“Non accettate i limiti che altri vi impongono. Le vostre idee, la vostra presenza e la vostra determinazione sono fondamentali — non solo per voi, ma per il futuro dell’innovazione in Italia.”
Fortress Lab crede nelle persone, nella tecnologia e nella cultura dell’innovazione
Attraverso figure come Daniela Ruggiero, Fortress Lab porta avanti un messaggio chiaro: la tecnologia è un’opportunità per tutti, ma richiede competenze, inclusione e coraggio.
Promuovere le STEM tra i giovani — e soprattutto tra le ragazze — significa costruire un futuro in cui il talento non ha confini, e dove il Sud può essere protagonista del cambiamento.




