A partire dal 7 ottobre 2023, con lo scoppio della guerra con Hamas, lo Stato di Israele ha aumentato drasticamente la sua raccolta di fondi tramite emissione di titoli di stato denominati anche come war bonds, ossia obbligazioni sovrane destinate in gran parte a coprire i costi militari. Tra quella data e gennaio 2025, Israele ha emesso circa 19,4 miliardi di dollari in tali obbligazioni.
Nel solo 2024, la spesa militare ha raggiunto circa 100 miliardi di shekel (circa 28 miliardi di dollari), facendo aumentare il rapporto debito/PIL al 69 %. Secondo uno studio di Profundo, supportato dalle ONG BankTrack e PAX, sette importanti banche d’investimento internazionali hanno svolto il ruolo di underwriter, sottoscrivendo e collocando questi titoli:
• Goldman Sachs – circa 7,2 miliardi di dollari
• Bank of America – 3,5 miliardi
• Citigroup – 2,9 miliardi
• Deutsche Bank – 2,5 miliardi
• BNP Paribas – 2 miliardi
• JPMorgan Chase – 700 milioni
• Barclays – 500 milioni
Queste banche hanno acquistato inizialmente i titoli, strutturandoli e rivendendoli poi agli investitori finali, tra cui fondi pensione, compagnie assicurative e municipalità. Nell’ambito delle offerte internazionali, Israele ha raccolto 8 miliardi di dollari in una sola emissione (marzo 2024), suscitando una domanda di circa 38 miliardi, ovvero 4,75 volte superiore all’offerta.
All’inizio del 2025 è stata emessa un’altra tranche da 5 miliardi di dollari (titoli a 5 e 10 anni), con una copertura di domanda di 23 miliardi da circa 300 investitori provenienti da oltre 30 Paesi.
Milioni di dollari sono stati investiti anche da vari enti statali e locali negli Stati Uniti, inclusi interi fondi pensione e governi statali: ad esempio, Palm Beach County ha investito 700 milioni di dollari in Israel Bonds.
Le emissioni obbligazionarie direttamente collegate alla guerra hanno sollevato dubbi etici e politici sul ruolo degli investitori internazionali, con critiche che evidenziano come tali finanziamenti contribuiscano indirettamente (ma mica tanto) alle operazioni militari in corso.
Io mi chiedo se non sia corretto che un risparmiatore sappia che la sua banca sta finanziando una guerra con i suoi risparmi!!!! Quanti investitori sanno che la propria banca gli ha venduto un pezzetto di war bond attraverso altri prodotti?
