Intelligenza artificiale sì, intelligenza artificiale no. Soprattutto, intelligenza artificiale come? Al tema che ancora è permeato da quell’alone di mistero tipico di ogni tecnologia che “sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia” (come recitava un vecchio adagio del papà di 2001 Odissea nello Spazio Arthur C. Clarke), si rivolge “LE INTELLIGENZE ARTIFICIALI PER LE IMPRESE: Opportunità, Rischi e Responsabilità“. L’iniziativa, inserita nel ciclo di incontri di INFOSFERA, ha coinvolto esperti e professionisti per analizzare numeri e nuove frontiere dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, con particolare attenzione al mondo delle imprese (ma non solo).
L’appuntamento del 25 gennaio, organizzato da Campania Digital Innovation Hub (Campania DIH) – Rete Confindustria Scarl in collaborazione con l’Associazione dei Professori Emeriti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha offerto uno sguardo approfondito sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA) e il suo impatto sul tessuto imprenditoriale nostrano.
Tenutosi presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli, l’evento ha fornito un contesto ponderato per esplorare le potenzialità e le sfide legate all’IA. Grazie al contributo degli esperti, provenienti dal mondo accademico e delle imprese, si è sviluppato un ragionamento che mira a superare le paure e a delineare un futuro in cui l’intelligenza artificiale possa essere un elemento costruttivo per il progresso delle imprese.
Le imprese possono avere un grande vantaggio dall’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale. Ne è convinto il CEO di Campania DIH Edoardo Imperiale, che ai microfoni di F-Mag ribadisce la necessità di una governance anche locale per guidare il processo di transizione verso tali sistemi.
“Triste che c’è chi pensi che l’Intelligenza Artificiale sostituirà quella umana” è in sintesi il pensiero dell’ex presidente CNR Luigi Nicolais, attualmente presidente del CTS del Campania DIH. Il professore emerito spazza via le paure verso le nuove tecnologie, confermando però la necessità di una transizione informata e consapevole verso l’adozione di tali sistemi.