L’Europa punta sulla ricerca (628 milioni di euro) e l’Italia è seconda per numero di ricercatori sovvenzionati

In questa ultima tornata di sovvenzioni, l'Italia si è posizionata al secondo posto, con ben 57 vincitori, confermando il ruolo di primo piano della comunità scientifica italiana nella ricerca europea. Ma va notato anche che una quota significativa dei progetti è rappresentata da scienziati italiani che lavorano all'estero.

L’Unione Europea attraverso il CER (Consiglio Europeo della Ricerca) ha stanziato una cifra considerevole, pari a 628 milioni di euro, per sostenere l’avviamento dei progetti (Starting Grants) di 400 giovani talenti della ricerca, dimostrando un impegno tangibile per l’innovazione e il progresso scientifico. Questa iniziativa rappresenta un chiaro messaggio riguardo all’importanza di investire nella ricerca come mezzo per garantire un futuro più luminoso e promettente per l’Europa e il mondo intero.

In questa ultima tornata di sovvenzioni, l’Italia si è posizionata al secondo posto, con ben 57 vincitori, confermando il ruolo di primo piano della comunità scientifica italiana nella ricerca europea. La Germania, con 66 premiati, è stata l’unico paese a superarla. Questo risultato non solo enfatizza la forza dei ricercatori italiani ma sottolinea anche il loro contributo alla crescita della conoscenza scientifica in Europa e oltre.

Tuttavia, un aspetto interessante è emerso dai progetti ospitati in Italia: circa trenta di questi sono portati avanti da ricercatori italiani, con pochi cognomi stranieri a evidenziare la natura cosmopolita della ricerca scientifica nel nostro Paese. Ma va notato che una quota significativa dei progetti è rappresentata da scienziati italiani che hanno scelto di svolgere le loro ricerche all’estero, dimostrando la mobilità internazionale dei talenti italiani e la capacità di collaborazione a livello globale.

Uno dei punti più significativi di questa tornata di sovvenzioni è il record di donne premiate. La presidente del Centro europeo per la ricerca (Erc), la professoressa Maria Leptin, ha commentato entusiasticamente questa tendenza, dichiarando: “Abbiamo visto una delle percentuali più alte finora di donne vincitrici del contributo”. Le ricercatrici hanno conquistato circa il 43% delle sovvenzioni, segnando un aumento significativo rispetto al 39% dell’anno precedente. Questo progresso rappresenta un passo avanti importante verso una maggiore equità di genere nella ricerca scientifica, incoraggiando sempre più donne a intraprendere carriere scientifiche di successo.

Complessivamente, il bando ha ricevuto un notevole interesse, con ben 2.696 proposte esaminate da gruppi di rinomati ricercatori provenienti da tutto il mondo. Nonostante la concorrenza sia stata agguerrita, il tasso di successo complessivo è stato del 14,8%, dimostrando la competitività di questa opportunità di finanziamento. Le prospettive per il futuro sono promettenti, con la previsione di creare più di 2.600 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale nelle istituzioni ospitanti. Questo sostegno contribuirà in modo significativo a formare e sostenere la prossima generazione di scienziati.

Questi investimenti nella ricerca sono un impegno concreto nell’innovazione scientifica, nell’equità di genere e nella collaborazione internazionale. L’Europa sta dimostrando la sua determinazione nel prepararsi per un futuro più brillante e promettente attraverso il sostegno ai giovani scienziati e alle menti curiose che modelleranno il nostro mondo. La ricerca è la chiave per risolvere i problemi globali e per guidarci verso un futuro migliore, e l’Europa sta dimostrando di essere in prima linea in questa sfida.

Exit mobile version