Sono 33mila circa i nuclei familiari (senza minori, disabili o over 60) che stanno ricevendo dall’INPS in queste ore la comunicazione (tramite sms o e-mail) che li informa di aver fruito ad agosto della settima mensilità del Reddito di Cittadinanza loro spettante. Si tratta, per loro, di una sorta di addio alla misura simbolo delle scorse legislature con maggioranza pentastellata.
Lo comunica lo stesso ente di previdenza in un comunicato stampa.
Dal 1 settembre per i 33mila destinatari, che si vanno ad aggiungere a quanti raggiunti dalla comunicazione i mesi scorsi e quelli che saranno raggiunti nella comunicazione nei mesi a venire, si apre la possibilità di fare domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).
La piattaforma introdurrà gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza che hanno i requisiti per accedervi in un percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo durante il quale, per 12 mesi complessivi, potranno ricevere un contributo di 350 euro mensili.
Il SFL, ricordiamo, è utilizzabile dai singoli componenti dei nuclei familiari di età compresa tra 18 e 59 anni con un valore dell’ISEE familiare non superiore a euro 6.000 annui che non sono in possesso dei requisiti per accedere all’Assegno di inclusione. Il Supporto per la formazione e il lavoro può essere utilizzato anche dai singoli componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno di Inclusione che decidono di partecipare ai percorsi di politiche attive per il lavoro, pur non essendo sottoposti agli obblighi di cui al Percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza del Decreto Lavoro.
La piattaforma – occorre precisare – non sarà destinata solo a coloro che non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza, ma anche a quanti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o desiderano reinserirsi.
SFL Supporto per la formazione e il lavoro: come accedere
Per accedere al SFL, spiegano da INPS, è necessario presentare la domanda nelle apposite modalità e inoltre:
- sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD);
- contattare almeno tre Agenzie per il Lavoro;
- sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato;
- avviare un’iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio.
L’infrastruttura tecnologica abilitante di queste nuove misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà è il Sistema informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL).
Le istruzioni operative che consentiranno di fare domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro e accedere alla piattaforma SIISL, annunciano da INPS, saranno disponibili a breve.
SIISL permetterà inoltre di gestire anche la misura dell’Assegno di inclusione (ADI) in vigore da gennaio 2024 e destinato ai nuclei in cui siano presenti almeno un minore o un disabile o un over 60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
Sui siti istituzionali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’INPS sono presenti le informazioni per accedere alla nuova misura e le FAQ, nelle quali sono riportate anche alcune informazioni per la gestione della fase transitoria, comprese quelle riguardanti le indicazioni per coloro che sono già stati presi in carico dai centri per l’impiego, nonché la previsione dell’ulteriore tutela prevista per coloro per i quali, entro il 31 ottobre, potrà pervenire, da parte dei servizi sociali, la comunicazione della loro presa in carico, all’esito della valutazione che ne certifichi il grave e comprovato disagio e che potranno, pertanto, continuare a fruire del Reddito di Cittadinanza oltre le settima mensilità e fino a fine anno (dicembre 2023).