Nell’ottica di promuovere l’innovazione e sostenere lo sviluppo del settore agroalimentare, il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero dell’Economia hanno ufficialmente firmato un decreto che regolamenta l’accesso ai contributi a fondo perduto destinati alle imprese agricole, ittiche e di acquacoltura. Questi incentivi, parte integrante della Legge di Bilancio 2023, si pongono l’obiettivo di spingere progetti all’avanguardia volti all’incremento della produttività e all’adozione di tecnologie innovative nel settore agroalimentare.
Le aziende che soddisfano i criteri specifici possono richiedere contributi a fondo perduto variabili da un minimo di 70.000 euro a un massimo di 500.000 euro. Questi fondi sono destinati a finanziare investimenti in diverse aree, come la gestione digitale delle aziende agricole, l’utilizzo di soluzioni 4.0 per ottimizzare le operazioni di coltivazione e allevamento, nonché l’utilizzo dei sottoprodotti derivati dalle attività agroalimentari.
L’obiettivo centrale di tali contributi è agevolare l’adozione di nuove tecnologie e metodologie che consentano alle imprese agricole di rafforzare la loro competitività sia sul mercato nazionale che internazionale. Attraverso questi incentivi, le aziende potranno avviare progetti innovativi, tra cui l’impiego di droni per il monitoraggio dei terreni, l’applicazione di intelligenza artificiale per la gestione dei processi produttivi e l’implementazione di sistemi avanzati di tracciabilità per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti agricoli.
Il decreto, inoltre, destina una parte dei finanziamenti allo sviluppo di progetti legati all’agricoltura sostenibile e all’economia circolare, promuovendo pratiche agricole rispettose dell’ambiente e incentivando l’uso razionale delle risorse naturali. Questa iniziativa offre un’opportunità significativa per le imprese agricole di adottare strategie e metodologie più sostenibili, contribuendo così alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia della biodiversità.
L’Italia, con la sua ricca tradizione nel settore agricolo e alimentare, svolge un ruolo di primo piano in questo contesto. L’investimento in tali iniziative mira a favorire lo sviluppo di un’agricoltura moderna e all’avanguardia, in grado di assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del settore.
Benefici e Requisiti
Le piccole e medie imprese (PMI) che operano nei settori pertinenti e vantano almeno due anni di attività hanno la possibilità di presentare richieste per ottenere questi contributi. Tra i requisiti figurano l’iscrizione al registro delle imprese, la presenza di una sede operativa in Italia e la conformità alle normative europee. Gli investimenti minimi richiesti oscillano tra i 70.000 e i 500.000 euro, con un limite di 10.000 euro per il settore della pesca. Le spese ritenute ammissibili includono l’acquisto di macchinari, attrezzature agricole e investimenti correlati.
Procedura di Richiesta ed Erogazione
L’accesso ai contributi avviene attraverso un’apposita procedura a sportello, con le imprese che presentano le loro domande utilizzando la modulistica fornita dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). I dettagli relativi alla presentazione delle domande saranno comunicati successivamente. I contributi saranno erogati in un’unica soluzione, a vantaggio diretto delle imprese stesse o dei fornitori dei beni acquistati. Questa iniziativa riflette l’impegno a favore dell’innovazione nei settori chiave dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura, con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo sostenibile e la modernizzazione.