La spesa dei consumatori italiani sembra dirigere verso una graduale normalità, ma il raggiungimento dei livelli di picco del 2007 è ancora lontano, secondo un recente studio dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023. Nonostante ciò, il 2023 viene identificato come l’anno in cui si è verificato un ritorno alla normalità, trainato principalmente dal settore turistico, che ha dato un consistente impulso alla crescita economica.
I dati, presentati in queste ore, evidenziano che nel 2022 la spesa pro capite delle famiglie italiane è stata di 20.810 euro, ancora al di sotto dei livelli del 2019 (20.914 euro). Tuttavia, secondo le previsioni, nel 2024 non verranno raggiunti i livelli di picco del 2007, che erano di 21.365 euro, con una differenza di oltre 200 euro a testa. Nonostante una crescita in atto, i consumi nel 2023 non torneranno ai livelli del 2019 e rimarranno inferiori alla media del 2024.
Sebbene ci sia una chiara ripresa dei consumi, i livelli di picco del 2007 sembrano ancora distanti. Il contributo positivo del settore turistico e dell’industria tecnologica sta guidando questa ripresa, ma rimane da vedere come altri fattori economici, come le riforme e gli investimenti previsti dal PNRR, potrebbero contribuire a sostenere ulteriormente la crescita economica nei prossimi anni.
Il contributo del settore turistico
La rinascita economica è principalmente attribuita al settore turistico, che ha registrato aumenti significativi nelle categorie di viaggi, vacanze, alberghi, servizi ricreativi, culturali, bar e ristoranti. Rispetto all’anno precedente, si è osservato un aumento del 23,6% nei viaggi, vacanze e alberghi, un incremento del 9,7% nei servizi ricreativi e culturali, e un aumento dell’8% nei bar e ristoranti.
Il potere della tecnologia
Oltre al settore turistico, la tecnologia ha svolto un ruolo cruciale nel plasmare i consumi degli italiani negli ultimi tre decenni. I prodotti tecnologici, in particolare i computer, i prodotti audiovisivi e multimediali e soprattutto i telefoni, hanno sperimentato un vero e proprio boom. L’analisi di Confcommercio rivela che la spesa pro capite per i telefoni è aumentata del 5.339% dal 1995, seguita da un aumento del 786% nella categoria dell’equipaggiamento telefonico.
Ma non è tutto oro
Tuttavia, non tutti i settori hanno sperimentato una crescita costante. La spesa per alimenti è rimasta sostanzialmente stabile nel corso degli anni, mentre il settore dell’abbigliamento è rimasto ai livelli del 1995. Nel frattempo, il consumo domestico è in calo, influenzato sia dalle tendenze demografiche che dalla preferenza per servizi legati al tempo libero anziché all’alimentazione in casa.