Che cos’è la REM e perché sostituirà la PEC?

Nel passaggio alla REM - che ricordiamo, è anche chiamata PEC Europea o spunta blu - gli utenti potranno utilizzare la posta elettronica certificata per comunicare tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione in tutta Europa, non solo in Italia.

Cara PEC, addio. La Posta Elettronica Certificata così come la conosciamo ben presto sarà sostituita dalla REM, la Registered Electronic Mail, nota ai più anche come “PEC europea”. Ma niente panico: vediamo insieme cosa vuol dire.

Che cos’è la PEC e perché passeremo alla REM

Iniziamo dalla definizione di PEC, che sta per “Posta Elettronica Certificata”. Si tratta di una forma di e-mail che ha un valore legale simile a quello di una raccomandata con avviso di ricevimento. La peculiarità della PEC è che fornisce la prova sia dell’invio che della ricezione della comunicazione. Questo significa che quando si invia una PEC, si ha la certezza che il messaggio sia stato spedito e che sia stato ricevuto dal destinatario.

Ora, passiamo alla spiegazione di REM. Quando si fa riferimento a REM, ci si sta riferendo a una PEC certificata che consente di ottenere gli stessi benefici in termini di valore legale, ma con un’importante differenza. Mentre la PEC è specifica per l’Italia, la REM si estende all’intero territorio europeo.

Quindi, se si utilizza una REM per inviare una comunicazione, si può avere la certezza che il messaggio sia stato inviato e ricevuto non solo in Italia, ma anche in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Questo attribuisce un valore legale alla comunicazione che va oltre i confini nazionali e rende la REM una forma di corrispondenza elettronica certificata accettata in tutto il territorio europeo.

Dalla PEC alla REM: cosa cambierà?

Secondo la normativa europea, pertanto, si rende necessario il passaggio dalla PEC alla REM in quanto la prima non rispondente agli standard comunitari della normativa di riferimento (ETSI EN 319 532-4). La REM, infatti, supererà il grande limite italiano della PEC che la rendeva utile e utilizzabile, in quanto posta certificata, solo e soltanto all’interno dei confini nostrani.

Apriamo una parentesi “simpatica” in merito: la REM nasce in Europa, prendendo come modello la PEC italiana e avendo come scopo quello di standardizzare questa forma di comunicazione in tutti i Paesi comunitari.

La grande novità della REM, comunque, è che è finalizzata a definire un modello di interoperabilità della PEC: vale a dire, in altri termini, che con la REM sarà possibile certificare una email inviata in qualsiasi sede europea (aziende, professionisti, pubbliche istituzioni). E qui la domanda sorge spontanea: non è allora la stessa cosa della PEC? In un certo senso, sì, ma allargata ai confini europei.

Per l’appunto, la REM (come la PEC) certificherà:

In più, però, certificherà anche l’identità di chi possiede un indirizzo REM: questo perché il protocollo previsto per l’attivazione della REM prevede la registrazione dell’utente presso un REM Service Provider al fine di garantire e certificare l’identità del mittente e del destinatario.

Inoltre, rispetto alla PEC dovrebbe garantire una maggiore sicurezza dagli attacchi hacker e dalle violazioni informatiche. Infatti, nel contesto dell’aumento e della crescente sofisticazione degli attacchi informatici e delle violazioni dei dati, l’adozione della REM diventa un passaggio necessario per garantire una maggiore sicurezza nelle comunicazioni ufficiali dei cittadini europei e per conferire loro un valore legale.

La REM, a differenza della PEC (Posta Elettronica Certificata), richiederà il rispetto dei requisiti SERCQ (Servizio Elettronico di Recapito Certificato e Qualificato). Questi requisiti vanno oltre i certificati già previsti dai regolamenti eIDAS (identificazione elettronica e servizi di fiducia per le transazioni elettroniche nel mercato interno) e SERC (Servizio Elettronico di Recapito Certificato).

Quando verrà introdotta la PEC Europea?

Tornando a noi, verosimilmente, questo passaggio dalla PEC alla REM avverrà nei primi mesi del 2024 (ma attendiamo la certezza dell’indicazione da parte del Governo italiano).

Cosa significa tutto ciò per i cittadini? In realtà, non è complesso il passaggio dalla PEC alla REM. Molti provider e gestori delle PEC stanno già offrendo il passaggio agli utenti registrati. Nel passaggio alla REM – che ricordiamo, è anche chiamata PEC Europea o spunta blu – gli utenti potranno utilizzare la posta elettronica certificata per comunicare tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione in tutta Europa, non solo in Italia.

Le comunicazioni effettuate tramite REM manterranno il valore legale che attualmente hanno con la PEC, ma offriranno anche un livello superiore di sicurezza grazie alla certificazione che mira a prevenire crimini informatici. Ma non abbiate timore: la posta elettronica europea una maggiore sicurezza per le comunicazioni ufficiali e conferisce valore legale ai cittadini europei che potranno comunicare in tutta Europa utilizzando la posta elettronica certificata, mantenendo al contempo un livello superiore di protezione grazie alla certificazione contro i crimini informatici.

Devo passare per forza alla PEC Europea?

Già oggi professionisti, imprenditori e imprese sono obbligati a possedere una PEC (Posta Elettronica Certificata). Tuttavia, a partire dal 2024, questo obbligo sarà sostituito dall’adozione della REM (Raccomandata Elettronica Multilaterale), il nuovo standard europeo. Pertanto, coloro che attualmente sono tenuti ad avere una PEC dovranno, entro la fine dell’anno, effettuare una transizione e adottare il nuovo sistema REM (o passaggio alla spunta blu oppure alla PEC europea).

È importante notare che, una volta adottata la REM, sarà proprio tramite questo nuovo sistema che gli utenti riceveranno le notifiche riguardanti atti giudiziari, multe, comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Pubblica Amministrazione, e così via. In altre parole, la REM diventerà il canale attraverso il quale verranno inviate tali comunicazioni di rilevanza legale e amministrativa.

Questa transizione verso la REM rappresenta un passo significativo per allineare le pratiche di comunicazione elettronica con gli standard europei. È importante che coloro che attualmente utilizzano la PEC siano consapevoli dell’obbligo di adottare la REM entro la scadenza stabilita e che si preparino al cambiamento per garantire la ricezione tempestiva e legale di importanti comunicazioni dalle autorità competenti.

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