Startup nel DL Bollette: credito d’imposta fino a 200mila euro

Nel DL Bollette è previsto un credito d'imposta del 20%, pari ad un massimo duecentomila euro, per le startup innovative che svolgono attività di ricerca e sviluppo: le startup che rientrano nei requisiti possono utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite dichiarazione dei redditi.

In attesa dell’approvazione definitiva del DL Bollette, prevista nella giornata di domani, è opportuno sapere che un emendamento approvato dalle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera ha istituito un credito d’imposta a favore delle startup innovative per attività di ricerca e sviluppo volta a soluzioni innovative per la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.

Il bonus, in regime “de minimis”, sarà riconosciuto nella misura del 20% delle spese, fino ad un massimo di 200.000 euro. Le risorse complessive a disposizione della misura ammontano a 2 milioni euro per l’anno 2023.

L’introduzione delle startup nel DL Bollette

Il Decreto Bollette, un provvedimento legislativo di recente introduzione, rappresenta una serie di interventi significativi volti a sostenere le imprese in diversi settori. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda le misure adottate per favorire lo sviluppo delle startup che si dedicano all’innovazione nel campo della sostenibilità ambientale e dell’efficientamento energetico.

In primo luogo, è importante sottolineare le proroghe al credito di imposta sull’energia e il gas, che offrono alle imprese incentivi finanziari per ridurre i costi energetici e promuovere l’adozione di tecnologie più sostenibili. Questo provvedimento mira a sostenere le imprese nell’affrontare la sfida della transizione verso fonti di energia più pulite, incoraggiando l’utilizzo responsabile delle risorse e la riduzione delle emissioni di gas serra.

Tuttavia, la vera novità del Decreto Bollette risiede nell’attenzione specifica rivolta alle startup che operano nel settore della sostenibilità ambientale. Queste giovani imprese, spesso caratterizzate da idee innovative e soluzioni all’avanguardia, svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la transizione verso un’economia più sostenibile.

L’intervento a favore di queste startup mira a fornire loro il supporto necessario per sviluppare e implementare le loro idee e progetti. Ciò comprende l’accesso a finanziamenti agevolati, programmi di mentorship e assistenza tecnica, nonché una serie di incentivi fiscali specifici per favorire la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative volte a ridurre i consumi energetici.

Attraverso questo approccio, il Decreto Bollette non solo sostiene l’innovazione e l’imprenditorialità nel campo della sostenibilità ambientale, ma si propone anche di indirizzare uno dei problemi globali più urgenti: la necessità di ridurre il consumo di energia e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Le startup sostenibili hanno il potenziale per diventare veri e propri catalizzatori del cambiamento, introducendo nuove tecnologie, processi e prodotti che possono rivoluzionare i modelli di business esistenti e contribuire a un futuro più verde e sostenibile.

Pertanto, questo intervento mira a favorire la riduzione dei consumi energetici e a promuovere la transizione verso un’economia più sostenibile, sottolineando l’importanza dell’innovazione e dell’imprenditorialità nel raggiungimento di questi obiettivi.

Startup nel DL Bollette: quali requisiti?

Come appena detto, nel DL Bollette è previsto un credito d’imposta del 20%, pari ad un massimo duecentomila euro, per le startup innovative che svolgono attività di ricerca e sviluppo per la “spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo volta alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici”. 

In particolare, secondo l’emendamento (articolo 14-bis) al suddetto decreto, sono stati istituiti alcuni incentivi specifici anche per le startup che sviluppano progetti legati all’ambiente, alle energie rinnovabili e alla sanità.

Le startup che rientrano nei requisiti possono utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite dichiarazione dei redditi. Inoltre, il credito d’imposta va specificato anche nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando non si conclude l’utilizzo.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive. La misura è rivolta alle startup attive a partire dal primo gennaio 2020. Un apposito decreto interministeriale di prossima approvazione, sottoscritto da MEF e MIMIT, fornirà tutti i dettagli sulle disposizioni necessarie per l’applicazione della misura.

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