Tecnologia

E se il Metaverso generasse ricchezza in Italia? Lo studio Meta

Nonostante il livello di digitalizzazione del Bel Paese sia basso rispetto al resto d'Europa (18mo posto rispetto ai 27 Stati membri), secondo le proiezioni di Meta il Metaverso in Italia potrebbe avere un impatto in un range compreso fra i 28 e i 52 miliardi di euro in termini di PIL

Secondo uno studio Meta, il Metaverso in Italia potrebbe avere un impatto in un range compreso fra i 28 e i 52 miliardi di euro in termini di PIL, almeno entro il 2035. E’ quanto emerge da uno studio di Meta dal titolo “Il metaverso e l’opportunità per l’Unione Europea” sul potenziale impatto economico del metaverso.

Italia, PIL e Metaverso: come sono connessi?

Facciamo un passo indietro. In Italia l’incremento economico del PIL – stanti le attuali sfide legati a servizi sempre più tecnologici e digitalizzati – passa dalla crescita delle competenze digitali nel nostro Paese di cui lo studio indica i molteplici segnali. Le politiche pubbliche stanno infatti incentivando l’adozione di tecnologie avanzate, e sono già stati osservati casi significativi di utilizzo del metaverso.

Ma, pur essendo la terza economia dell’Unione Europea, il livello di digitalizzazione dell’Italia è basso rispetto agli altri Stati membri: il nostro Paese occupa infatti il 18° posto tra i 27 Paesi presenti nell’indice Desi 2022.

L’Italia si colloca, inoltre, al 25° posto tra gli Stati membri dell’Eurozona per competenze digitali delle persone. Meno della metà della popolazione del nostro paese possiede infatti competenze di base, e la percentuale di laureati specializzati in ICT è la più bassa dell’Unione, pari all’1,4%.

Il Governo italiano ha quindi annunciato una Strategia nazionale per accrescere le competenze digitali, con ambiziosi traguardi da raggiungere nell’ambito dell’istruzione, delle competenze specialistiche e dell’e-government per raggiungere gli obiettivi del Decennio digitale dell’Unione Europea, si legge nella nota. Il tasso di adozione dell’IoT (Internet of Things) da parte delle imprese italiane è stato superiore a quello dell’Unione, e la VR ha registrato in Italia livelli di adozione simili al resto dell’Eurozona.

Questo nonostante il rating dell’Italia per preparazione al digitale e l’ambiente imprenditoriale siano inferiori rispetto alla media dell’Unione Europea, e il supporto dell’ecosistema nazionale sia ancora in fase di sviluppo. In altre parole, l’Italia mostra molteplici segnali di adozione delle tecnologie del metaverso in questa fase di sviluppo delle sue basi e del suo ecosistema.

La pubblica amministrazione in Italia si sta digitalizzando attraverso il Piano di rilancio e resilienza, con uno stanziamento di 6,1 miliardi di euro. Questo sta portando a cambiamenti che saranno decisivi per il successo del metaverso in Italia, come l’introduzione di un ambiente cloud per la pubblica amministrazione, il miglioramento degli standard di interoperabilità dei dati e il rafforzamento del monitoraggio e della gestione delle minacce informatiche nell’ecosistema digitale nazionale.

Il ruolo del Metaverso in Europa

Oltre all’Italia, il report ha anche esaminato le opportunità economiche offerte dal metaverso in tutta l’Unione Europea. La ricerca dimostra che l’Unione ha tassi relativamente elevati rispetto all’adozione di tecnologie come la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale – con tassi nell’UE (10%) superiori a quelli degli Stati Uniti (9%) – da parte delle imprese, e ha già solide basi digitali nel quadro della visione del decennio digitale della Commissione europea.

Le esperienze legate al metaverso sono già in fase di realizzazione in tutti gli Stati membri, e permettono di creare valore in una vasta gamma di settori: i retailer dell’Unione stanno già studiando come connettersi con i consumatori nel metaverso. Nell’Eurocontinente, inoltre, gli agricoltori stanno già sperimentando come la tecnologia del metaverso possa migliorare la loro produzione, mentre le case automobilistiche europee stanno sviluppando sistemi basati sulla VR per progettare e riorganizzare le loro aziende e i sistemi di formazione per migliorare la sicurezza e l’efficienza.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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