Una Pasqua da ritorno alla normalità, dopo gli anni bui della congiuntura pandemica: secondo i report di Coldiretti, ConfCooperative e Assoturismo saranno in viaggio il 25% degli italiani, mezzo milione di persone ha già prenotato in agriturismo e la spesa alimentare supera il miliardo di euro complessivo (con un rincaro attorno il 10%). Ma andiamo con ordine.
I numeri della Pasqua 2023
Per prima cosa, gli italiani che saranno in viaggio in questa Pasqua 2023: secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’ quasi un italiano su 1 quattro (24%) ha scelto di mettersi in viaggio nel weekend di Pasqua per raggiungere parenti e amici, andare in vacanza o semplicemente fare una gita in giornata. E’ quanto emerge dall’analisi che evidenzia la voglia di evasione degli italiani nonostante il ritorno improvviso del freddo e le preoccupazioni per la guerra in Ucraina.
Le mete preferite, sottolinea la Coldiretti, restano quelle lungo la Penisola che consentono di ottimizzare il tempo limitato a disposizione, con la quasi totalità dei vacanzieri (95%) che ha scelto una destinazione nazionale, dal mare alle città d’arte fino alla campagna e alla montagna. Gettonatissimi gli agriturismi dove secondo Campagna Amica Terranostra saranno oltre mezzo milione le presenze degli italiani spinti dalla voglia di stare all’aria aperta alla ricerca del buon cibo.
Un’offerta che traina anche i piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.
Dello stesso parere è Assoturismo: secondo i dati, la Pasqua 2023 certifica il potere trainante delle città d’arte per il turismo italiano e il fascino delle mete culturali del Belpaese per i visitatori stranieri. Saranno infatti oltre 1,7 milioni le presenze nei centri del turismo culturale, con un incremento di circa 190 mila pernottamenti rispetto alla Pasqua 2022. Sono previste almeno 780mila presenze di turisti italiani e ben 980mila di turisti internazionali (il 56% del totale).
Nel dettaglio, per Pasqua il movimento turistico in città e centri d’arte registrerà il +12% di presenze rispetto al 2022 e la saturazione media delle strutture ricettive è prevista all’80% della disponibilità. Secondo le stime di Cst per Assoturismo, sono in aumento i turisti statunitensi, francesi, britannici, spagnoli, austriaci, olandesi, polacchi e svizzeri, mentre vengono rilevate la lenta ripresa di alcuni mercati extraeuropei (come Cina, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada) e l’assenza dei russi.
“Continua la fase di crescita del turismo italiano e sarà magnifico tornare a vedere le città d’arte invase da italiani e, soprattutto, stranieri alla scoperta delle bellezze del nostro territorio”, dice Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti.
“I numeri di quest’anno si avvicinano molto a quelli del 2019, 1,7 milioni contro 1,8 milioni, anche se l’ultima Pasqua prima della pandemia era legata al ponte del 25 aprile. Probabilmente il freddo di questi ultimi giorni ha scoraggiato qualcuno e non ci ha permesso di raggiungere a pieno i livelli pre-crisi.
I numeri però, nonostante le difficoltà legate alla mancanza di personale e all’aumento dei costi, lasciano ben sperare le imprese del turismo in un 2023 dai grandi numeri e in un settore sempre più fondamentale per la crescita e l’economia italiana. Un comparto da valorizzare come merita e che deve realmente trovare posto al centro degli investimenti e dell’agenda”, conclude Messina.
Fa eco Coldiretti:
“Sulla base delle indicazioni di Campagna Amica a far scegliere una delle 25.400 aziende agrituristiche italiane – aggiunge infine la Coldiretti – è anche la spinta verso un turismo tutto Made in Italy di prossimità, ‘sostenibile’ in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere.
Un trend che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness”.
Pasqua, ma quanto mi costi a tavola?
Spostandoci invece alle rilevazioni circa il pranzo di Pasqua, secondo ConfCooperative sarà la Pasqua delle differenze. Dal tutto esaurito di chi compra la colomba extralusso da 50 euro a Milano, a chi in tavola non porterà alcun menù speciale, in alcuni casi, neanche l’uovo. Dopo la pandemia la guerra. E ora il cappio dell’inflazione che stritola il portafoglio.
Nonostante le difficoltà gli italiani sono alla ricerca della normalità: 3 su 10 festeggeranno la Pasqua a casa in famiglia; altri 4 su 10 al ristorante e in agriturismo. È quanto emerge dall’indagine del Centro studi di Confcooperative sulla propensione alla spesa e al consumo degli italiani per la Pasqua.
Secondo Confcooperative, in viaggio, quasi tutti in Italia, vanno 2 italiani su 10, vale a dire circa 12 milioni di persone. Affari a gonfie vele per agriturismi, ristoranti e hotel, ma 4 strutture su 5 lamentano fortemente una mancanza di personale che ne vincola o limita le attività. Stride, sempre più, la forbice delle diseguaglianze che si allarga per poco circa 10 milioni di italiani che vivranno una Pasqua di passione.
La spesa complessiva per la tavola sfiora 1,2 miliardi, 100 milioni meno del pre covid e 150 milioni in più rispetto allo scorso anno. Un maggior costo, ma non una maggiore spesa dal momento che l’esborso è spinto dall’inflazione.
Il Centro studi di Confcooperative rileva che in famiglia o al ristorante trionferanno le eccellenze dell’agroalimentare made in Italy. A casa in 2 tavole su 3, trionferanno agnello e capretto. Bene i consumi di pesce che con la quaresima e i venerdì di magro sono aumentati del 30%. Tra le eccellenze enogastronomiche primeggeranno: il ricco tagliere di formaggi e salumi, vini, prosecchi e spumanti dei nostri vigneti.
Così come il ricco assortimento dell’ortofrutta italiana anche se colpita da siccità e gelate delle ultime settimane. Con la “Pasqua bassa” e l’ondata di freddo, in aumento le grigliate e i consumi di uova di cioccolato (28 milioni rispetto ai 25 dello scorso anno) per i più piccoli e di colombe (23 milioni rispetto ai 21 dello scorso anno). Vince poi la tradizione dei dolci regionali, pastiera in testa nel carrello dei dolci.
Buona Pasqua a tutti!