Uppi: “Continuo aumento tassi di interesse mette a rischio e case italiani”

L’Uppi, l’Unione dei piccoli proprietari italiani, non ci sta di fronte all’ennesimo aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea (attualmente al 3,50%). La situazione, spiegano, sta diventando sempre più drammatica e quelli che ne pagheranno le spese, con conseguenze devastanti sulla stabilità familiare, sono proprio le famiglie che hanno deciso di acquistare un immobile. Ma cerchiamo di comprendere meglio la situazione.

La denuncia dell’Uppi

L’aumento dei tassi di interesse, deciso qualche giorno fa dalla Bce, ”mette a rischio le case degli italiani” perché avrà pesanti ripercussioni sulle famiglie che hanno investito i loro risparmi per l’acquisto” afferma l’Uppi in una nota. ‘‘Questo è il sesto incremento imposto dalla Bce a partire dal 2022 che farà salire la rata mensile di un mutuo a tasso variabile, complessivamente, tra i 210 e i 270 euro mensili rispetto al 2021”.

L’associazione rileva che un mutuo medio, a tasso variabile, di 140 mila euro a 20 anni toccherà una rata mensile di euro 819 e quella a 30 anni di euro 1.212 mensili, creando ulteriori problemi alle 2,5 milioni di famiglie che, già dal 2022, avevano dichiarato di avere difficoltà nel pagamento del loro mutuo. La Bce ha alzato i tassi di interesse con l’obiettivo dichiarato di far scendere l’inflazione al 2%, ma, a luglio del 2022, con i tassi a livello zero, l’inflazione nell’Eurozona si attestava al 8,9%, oggi, dopo l’aumento dei tassi di interesse, si attesta all’8,5%, dunque non si è raggiunto che un minimo abbassamento dello 0,4%.

Ancor peggio, chiaramente, coloro che hanno richiesto alla banca di finanziare ben oltre questa cifra. E la situazione, spiega l’Uppi, sembra ancora più preoccupante perché

”Non solo non ci sono stati risultati significativi, ma tale aumento continua a comprimere la domanda, favorendo nuove spinte alla recessione, così come confermato anche dall’Abi’‘, osserva l’Uppi. ”Se a questo aggiungiamo la diminuzione del potere di acquisto per colpa dell’inflazione, il piccolo proprietario sarà due volte colpito da questa dissennata politica anti-casa dell’Europa”.

L’Uppi condivide le preoccupazioni del Governo relativamente al fatto che la decisione della Bce sta disincentivando gli investimenti delle imprese e impattando tragicamente sui mutui delle famiglie e sul loro reddito e invita lo Stesso ad adottare misure ritenute necessarie tra le quali: l’aumento della percentuale di detraibilità degli interessi pagati per l’acquisto della prima casa; la previsione di un tetto all’aumento dei tassi di interesse che non superi i livelli pre-guerra, unicamente per la prima casa.

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