La terza puntata è la più dura. Quella dove devono esibirsi tutti i 28 artisti in gara. La tensione è talmente alle stelle che addirittura gira una voce secondo la quale dietro le quinte dell’Ariston ci sarebbe stata una furiosa lite tra Anna Oxa e Madame. Le due avrebbero avuto un pacifico scambio di vedute sulla sanità.
La Oxa avrebbe suggerito amorevolmente a Madame “Vaccinati figlia mia”, Madame le avrebbe risposto con gentilezza, garbo e riconoscenza “Fatti i ca…i tuoi se vuoi ancora campare”. Da lì si sarebbero prese allegramente a bicchierate in faccia. Sembra sia per questo che Mengoni abbia cantato con lo smanicato, in modo che fossero ben visibili i segni della puntura del vaccino e non essere rimbrottato dalla Oxa.
PAOLA E CHIARA: Ieri erano state le ultime, oggi quindi sono le prime. “Furore” si fa ballare. A casa si balla sui tavoli come si faceva nei pub negli anni ’90. Ma oggi quei tavoli non reggono il nostro peso che non è più quello degli anni ’90.
MARA SATTEI: Affronta in total black la sua esibizione. Il pezzo non convince del tutto. E’ gradevole, molto. Ma non decolla mai. Come un DC9 che si pavoneggia in pista senza mai prendere il volo.
ROSA CHEMICAL: E’ uno dei brani più carini del festival. Ben costruito. Si ballerà allegramente per tutto il 2023. Lui ha carisma e sa stare sul palco egregiamente. “Ti piace che sono perverso” è già un claim che funziona. Darà il nome a tanti Sexy Shop.
GIANLUCA GRIGNANI: Quando si ferma un brivido percorre la schiena di noi tutti. Ma ha solo un ritorno non buono negli ear monitor. Chiede scusa al pubblico e al fonico. “A 50 anni ho capito come si fa, devo fermarmi”. Il riferimento è a Blanco. Il sottotesto è che certe cose si capiscono con la maturità e che a venti anni forse Gianluca avrebbe fatto peggio di Blanchito Bebe. “Quando ti manca il fiato” è un pezzo forte, intenso, forse l’unico testo di tutto il festival dove si respira un po’ di verità, un’urgenza di dire. E il brano emoziona e commuove nonostante tutte le incertezze interpretative di Gianluca. Sul finale esibisce la scritta NO WAR dietro la camicia. Se io utilizzassi il televoto lui sarebbe l’unico che voterei.
LEVANTE: Si presenta mezza nuda. Ma non era lei che un tempo disse a Elodie: “Pensa a cantare e non a spogliarti”?
TANANAI: Presenta uno dei pezzi più carini del festival. E sembra anche aver imparato a cantare. Peccato per la più brutta rima dei testi di Sanremo 2023 (scritto dal nipote di Morandi?): “Eravamo da me, abbiamo messo i Police. Era bello finché non ha bussato la police”.
LAZZA: Di sicuro sarà quello che venderà di più. Pezzo poderoso e ben prodotto. A fine brano va a salutare la mamma in platea e le porta i fiori. Solo per lei la sua canzone vola.
LDA: Gradevole ed educato. Il pezzo però mi ricorda qualcosa che ho già sentito. Forse “Perfect” di Ed Sheeran.
Arrivano i Maneskin. Con la loro consueta energia. Unico neo: la bassista ha il reggiseno. E’ proprio un Sanremo No Tet.
MADAME: Anche il suo brano si avvia ad essere un sicuro successo.
Sangiovanni e Morandi cantano “Fatti mandare dalla mamma”. Amadeus incita il pubblico dell’Ariston a interagire. Non è il massimo dopo l’energia vera dei Maneskin di dieci minuti prima.
ULTIMO: Qualcuno ha scritto che Ultimo sembra coverizzare sé stesso. Perché la struttura melodico armonica è molto simile agli altri suoi brani. A onor del vero però bisogna dire che questo ragazzo riesce a far arrivare le sue emozioni a centinaia di migliaia di persone, le stesse che riempiranno gli stadi per sentirlo questa estate. Le stesse che faranno risalire a Ultimo la classifica dal decimo posto al podio.
ELODIE: Il pezzo non è bello come quello che le scrisse Mahmood 3 anni fa, ma ha un arrangiamento meraviglioso. Lei, per motivi ignoti, è cosparsa di olio abbronzante.
Per inspiegabili motivi l’Ariston si collega con l’esterno per le esibizioni di Annalisa (in strada… ma perché???) e Gue Pequeno (in una discoteca della nave Costa Crociere… ma perché???).
MR RAIN: L’uomo della pioggia (diceva qualcuno che sembra Zerocalcare ossigenato) ci racconta ancora dei buoni sentimenti insieme ai suoi piccoli amici delle elementari. Il più birbante, sul finale, provoca Amadeus esclamando “Forza Milan”.
GIORGIA: Il ritornello è molto bello. Il testo è commovente. Lei è bravissima. Eppure il pezzo risulta nel complesso debole. Nella ricetta c’è qualcosa che manca e la torta nel forno non riesce a crescere e rimane mezza cruda.
COLLA ZIO: Da come sono vestiti credevo che mia figlia avesse cambiato canale mettendo i Teletubbies.
MARCO MENGONI: Il vincitore. Non lo raggiungerà mai nessuno. Il pezzo si sente che è scritto da Davide Petrella “Tropico”. Pienamente nel suo stile!
La bella e brava Paola Egonu, che con Morandi e Amadeus conduce questa terza puntata del festival, ci racconta la sua infanzia e il suo essere italiana.
COMA_COSE: La coppia più romantica del festival ci racconta una fase del loro amore. Occhio che a trasformarsi in Albano e Romina ci vuole un attimo.
LEO GASSMANN: Il brano è in pieno stile Pinguini Tattici Nucleari. Lui piace a figlie e mamme e si avvia verso un anno di grandi successi.
CUGINI DI CAMPAGNA: Il pezzo ha un suo perché. Non gli darà una nuova vita, ma stanno vivendo questo Sanremo in maniera molto dignitosa e seria.
OLLY: Un pochino di canzone in un mare di autotune.
ANNA OXA: Restano ignote le cause che le impediscono uno shampoo.
ARTICOLO 31: Questa volta sono vestiti di rosso porpora cardinalizia. Ci raccontano il viaggio della loro storia. Il pezzo non è tra i più forti, ma ci piace. Perché raccontando la loro storia raccontano un po’ anche la nostra.
ARIETE: A Sanremo puoi vestirti strano, ma perché vestirti così male??? Il look è così brutto che non riesco a prestare attenzione al brano.
SETHU: Con i capelli a scodella in stile primi Beatles canta un pezzo che a me non dispiace per niente. Lui teorizza la poetica del perdente e delle cause perse. Però poi non si lamentasse di andare a finire ultimo in classifica.
SHARI: Sofisticata cantante che farà strada. Con o senza Salmo.
gIANMARIA: La camicia di martedì era troppo sbottonata. In questo freddo febbraio meglio il girocollo di ieri sera. Se dovessero fare un biopic sulla vita di Enzo Paolo Turchi sceglierebbero sicuramente lui.
MODA’: I Modà dopo una certa ora dovrebbero essere vietati.
WILL: E’ l’una e trentacinque. Sono in dormiveglia. Sogno che Will stia parlando a me. Quando sento più volte ripetuta la parola “Stupido” lo prendo a bicchierate in faccia con l’aiuto di Oxa e Madame.
Stop al televoto. Prima della proclamazione della classifica sale in scena Alessandro Siani, per la terza volta sul palco dell’Ariston, che ci racconta la centralità del telefonino nella vita di oggi, tra selfie e la mania di fotografare il cibo. E in generale il rapporto tra uomo e tecnologia. Per poi parlare del suo film in uscita nei cinema martedì prossimo: “Tramite amicizia”.
E’ il momento della lettura della classifica, sconvolta dal televoto:
1 – Marco Mengoni
2 – Ultimo
3 – Mr Rain
4 – Lazza
5 – Tananai
6 – Madame
7 – Rosa Chemical
8 – Colapesce Dimartino
9 – Elodie
10 – Giorgia
11 – Coma Cose
12 – Gianluca Grignani
13 – Modà
14 – Paola & Chiara
15 – LDA
16 – Ariete
17 – Articolo 31
18 – Mara Sattei
19 – Leo Gassmann
20 – Colla Zio
21 – Levante
22 – Cugini di campagna
23 – gIANMARIA
24 – Olly
25 – Anna Oxa
26 – Will
27 – Shari
28 – Sethu
Verso le 2 di notte la linea passa a Fiorello. Ho già il sapore del Colgate in bocca e non ho occhi che per il letto che mi aspetta. Mancano due serate. Il più è fatto, ma rimaniamo consapevoli che, come sempre, si può dare di più!