Nei giorni scorsi è stato aperto il nuovo Fondo per il contrasto alla deindustrializzazione, che ha una dotazione finanziaria di 136 milioni ed è gestito da Invitalia per conto dell’Agenzia per la coesione territoriale.
Fondo di contrasto alla deindustrializzazione, di che si tratta
Fino alle 12.00 del 24 marzo 2023 è possibile presentare la domanda per chiedere gli incentivi del Fondo di contrasto alla deindustrializzazione, il nuovo incentivo gestito da Invitalia per conto dell’Agenzia per la coesione territoriale che punta a contrastare i fenomeni di deindustrializzazione e impoverimento del tessuto produttivo e industriale di alcuni territori di Lazio e Marche.
Il Fondo di contrasto alla deindustrializzazione ha una dotazione finanziaria complessiva che ammonta a 136 milioni di euro per il triennio 2021-2023 e prevede la concessione di contributi in conto capitale alle imprese del settore manifatturiero che realizzano investimenti per il potenziamento o la riqualificazione di insediamenti produttivi già esistenti nei territori comunali di competenza di alcuni consorzi industriali, o che prevedono di insediare nuove unità produttive negli stessi territori.
Possono beneficiare degli incentivi le imprese manifatturiere (con codice Ateco: C) che alla data di presentazione della domanda siano regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese e che non siano in stato di liquidazione o di fallimento e non siano soggette a procedura di fallimento o di concordato preventivo.
Sono ammesse alle agevolazioni le spese sostenute esclusivamente nel periodo compreso tra il 30 novembre 2021 e il 31 dicembre 2023 relative ad almeno uno dei seguenti ambiti di intervento: ristrutturazione o realizzazione dell’immobile ove l’attività manifatturiera è svolta; ammodernamento e ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività industriali; investimenti immateriali; conversione di attività produttive a significativo impatto ambientale verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale; avvio di nuove unità produttive.
Inoltre, le spese devono riguardare: macchinari, impianti, arredi, attrezzature e beni (anche immateriali), opere murarie, opere impiantistiche e strumentali.
Nei limiti del regolamento de minimis, alle imprese beneficiarie può essere concesso un contributo in conto capitale di importo non superiore al 100% delle spese ammesse e di 200.000 euro per impresa. Le domande si presentano esclusivamente online utilizzando la piattaforma informatica dedicata. E’ necessario essere in possesso di un’identità digitale (spid, cns, cie), di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (pec).
Per maggiori informazioni si consiglia di visionare il bando e il modulo di domanda.