Il mercato italiano dell’intelligenza artificiale sta vivendo un vero e proprio boom economico: secondo i risultati ella ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, presentata quest’oggi al convegno “Artificial Intelligence: l’era dell’implementazione”, ad oggi è un mercato che vale oltre 500 milioni di euro con un incremento del 32%.
Secondo i risultati, anche Chatgpt ha contribuito a mostrare al mondo le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale, un comparto senza freni
Dalla ricerca emerge che, nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale il 2022 è stato un anno da record, caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGpt che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti e mostrato al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia.
In Italia, il mercato dell’intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita di ben il 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro).
A dimostrazione dell’ormai ampia diffusione di questa tecnologia, sottolineano i ricercatori dell’Osservatorio del PoliMi, oggi il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di Ai, 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. E tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le Pmi, invece, il 15% ha almeno un progetto di intelligenza artificiale avviato (nel 2021 era il 6%), quasi sempre uno solo, ma una su tre ha in programma di avviarne di nuovi nei prossimi due anni.
Dalla ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano si evince anche che il 93% degli italiani ha già sentito parlare di “Intelligenza Artificiale”, il 55% afferma che l’AI è molto presente nella quotidianità e circa 4 su 10 (37%) nella vita lavorativa. Non mancano però le perplessità: il 73% nutre dei timori, soprattutto sugli impatti sul mondo del lavoro, anche se solo il 19% della popolazione è fermamente contrario all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nelle attività professionali.
Ad ogni modo, i ricercatori evidenziano che la gran parte degli utenti deve ancora sperimentarne le reali potenzialità. L’esperienza quotidiana degli italiani si concentra sugli assistenti virtuali e sui sistemi di Recommendation. In particolare, i chatbot – già utilizzati dall’81% – sono ormai diffusi quasi come gli assistenti vocali (83%). Cresce l’interesse verso le raccomandazioni ricevute da motori di intelligenza artificiale per l’e-commerce e un utente su quattro ha realizzato un nuovo acquisto online dopo averli utilizzati.