Startup, quali incentivi nel 2023? I bandi nazionali aperti

Si fa presto a dire startup: parliamo di quelle nuove imprese o attività imprenditoriali che mirano a sviluppare un prodotto o servizio innovativo per soddisfare una domanda del mercato. Le startup spesso utilizzano un modello di business scalabile e hanno un alto potenziale di crescita, talvolta affidandosi a percorsi in incubatori o acceleratori: proprio a causa del loro stato giovane e dinamico, possono essere più rischiose rispetto alle imprese esistenti, ma anche più ricompensative se riescono a raggiungere il successo.

Esistono in Italia una serie di bandi dedicati alle startup (in fase più o meno iniziale, o early stage) attraverso i quali è possibile richiedere finanziamenti per l’idea di progetto, percorsi di mentoring e accelerazione. Vediamo quali.

Startup: tutte le possibilità nei bandi nazionali

Sebbene fra le pagine di questo giornale abbiamo dato ampio spazio ai bandi – nazionali, regionali o di settore – dedicati alle startup, saranno qui elencati i principali bandi nazionali ancora aperti e in fase di reclutamento che prevedono dai finanziamenti agevolati ai contributi a fondo perduto, fino al sostegno al credito.

Le startup italiane, infatti, sono un mondo in crescita: gli investimenti in Venture Capital in Italia nel 2022 hanno raggiunto e superato il traguardo dei due miliardi di euro. Con una raccolta di € 2.080 milioni, le startup e scaleup italiane segnano un +67,3% rispetto ai € 1.243 milioni del 2021, in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa, quali Regno Unito e Germania, dove i volumi investiti sono rimasti sostanzialmente stabili.

Vediamo, quindi, cosa offre per il mondo delle startup il panorama nazionale:

Come partecipare? Sono ammissibili in ON:

Per partecipare a Smart&Start è necessario essere startup innovative già costituite; oppure startup innovative non ancora costituite, ma con un’ottima squadra al lavoro.

La startup innovativa è necessariamente una società di capitali. Non sono ammesse aziende individuali. Questo incentivo prevede anche varie premialità, una di queste per esempio è riservata alle startup innovative femminili che possono concorrere fino al 90% della spesa.

Le startup che hanno già ricevuto o stanno per ricevere un investimento nel capitale di rischio da parte di un attore dell’ecosistema dell’innovazione abilitato, possono chiedere un secondo contributo a fondo perduto pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio per un massimo complessivo di 30 mila euro.

L’investimento può essere attuato da uno a massimo tre attori dell’ecosistema dell’innovazione. Per ottenere il contributo collegato all’investimento l’operazione deve essere in equity o quasi equity, di importo superiore a 10 mila euro, non raggiungere la quota di maggioranza nel capitale sociale e garantire una permanenza per almeno 18 mesi. La raccolta fondi deve essere avvenuta senza l’intermediazione di piattaforme di equity crowdfunding.

L’incentivo si rivolge a imprese costituite dopo il 21/06/2017, imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni, o 120 giorni in caso di residenza all’estero, dall’esito positivo dell’istruttoria). Le domande possono essere presentate esclusivamente online.

Bandi in stand-by

Fra i bandi “in pausa”, ma che potrebbero essere rifinanziati a breve, vi sono:

Per le donne: Fondo impresa femminile

Finanzia progetti fino a 500 mila euro, considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante, finalizzati alla creazione, sviluppo e consolidamento delle imprese creative, da realizzare in 24 mesi. Ad oggi è stata disposta la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande a seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili.

Startup Green e sostenibili

Per le startup che vorranno essere le protagoniste della transizione verde, esistono i bandi:

Questi soggetti possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro o con organismi di ricerca. In entrambi i casi, i progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme di contrattuali quali, a titolo esemplificativo, il consorzio o l’accordo di partenariato.

L’obiettivo generale della partnership è progettare, guidare e sostenere una transizione giusta e inclusiva verso un’economia blu rigenerativa, resiliente e sostenibile, approfondire la conoscenza delle scienze dei mari e degli oceani e fornire soluzioni di ricerca e innovazione orientate all’impatto, favorendo la trasformazione necessaria per un’Unione europea neutrale dal punto di vista climatico, sostenibile, produttiva e competitiva entro il 2030.

L’incentivo sostiene progetti coerenti con gli ambiti d’intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di: decarbonizzazione dell’economia economia circolare, riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.

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