Come avevamo anticipato, dallo scorso primo gennaio è ripartita la Nuova Sabatini Green, la misura che prevede due nuove linee di finanziamento: una rivolta ai beni strumentali 4.0 più “green” ed ecosostenibili e l’altra alle aziende del Mezzogiorno.
La misura finanzia investimenti delle piccole e medie imprese per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Nuova Sabatini, cosa c’è da sapere
Se è la prima volta che sentite parlare di questa misura, è necessario sapere che la Nuova Sabatini, oltre alle misure ordinarie, si avvale di una nuova linea “green” a partire dal 2023, ma anche – come dicevamo nell’incipit – una maggiorazione per le imprese del Mezzogiorno.
Queste nuove misure si affiancano ai contributi per gli investimenti in tecnologie 4.0 e per gli investimenti “ordinari”. Sono ammessi alle agevolazioni tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione del settore inerente alle attività finanziarie e assicurative.
Possono beneficiare della Nuova Sabatini le micro, piccole e medie imprese (PMI) che:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- abbiano sede legale o una unità locale in Italia.
Le agevolazioni della Nuova Sabatini consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, (aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A.), di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) e può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”, fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso. Tale finanziamento, inoltre, deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Con la Circolare MIMIT del 6 dicembre 2022 vengono definite le istruzioni necessarie per le domande che le imprese sono tenute a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla misura, con decorrenza dal 1° gennaio 2023. La circolare definisce, in particolare, le modalità di presentazione delle domande di agevolazione che possono accedere alla maggiorazione del contributo del 30% prevista per gli investimenti green.
I chiarimenti:
Con l’avviso 9 gennaio 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy fornisce chiarimenti sulla circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022 relativa alla “Nuova Sabatini Green”.
l Ministero informa innanzi tutto che ha approntato la nuova piattaforma della misura. A partire dal 1° gennaio 2023, le domande di agevolazione della Nuova Sabatini devono essere compilate, pena l’improcedibilità delle stesse, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella sezione “Gestione nuove domande” della piattaforma informatica dedicata alla misura.
In caso di richieste di integrazioni da parte degli intermediari finanziari convenzionati su domande antecedenti al 1° gennaio 2023, le imprese devono apportare dette modifiche sulla precedente versione del modulo di domanda (pdf editabile), ferma restando la validità della data originaria di trasmissione della domanda a mezzo PEC allo stesso intermediario finanziario.
Alla luce delle modifiche apportate dalla circolare 6 dicembre 2022, n. 410823 all’allegato 4 “SCHEMA DI DICHIARAZIONE LIBERATORIA DEL FORNITORE”, il Ministero precisa che:
- per le domande presentate dalle imprese al soggetto finanziatore in data antecedente al 1° gennaio 2023, saranno accettate eventuali liberatorie predisposte utilizzando il precedente format ossia utilizzando il format di cui all’allegato 4 della circolare 15 febbraio 2017, n. 14036 e ss.mm.ii.;
- per le domande presentate dalle imprese al soggetto finanziatore a partire dal 1° gennaio 2023, è necessario utilizzare il format di cui all’allegato 4 della predetta circolare 6 dicembre 2022, n. 410823.
Inoltre, secondo quanto prevede la Manovra 2023 limitatamente alle iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di dodici mesi per l’ultimazione degli investimenti, previsto dall’art. 5, comma 5, del decreto interministeriale 25 gennaio 2016 e dall’articolo 9, comma 10, del decreto interministeriale 22 aprile 2022, è prorogato per ulteriori 6 mesi.
Per le suddette iniziative, è conseguentemente prorogato di 6 mesi anche il termine per la trasmissione della richiesta di erogazione, da effettuarsi entro 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.