Erano considerati l’ultimo avanposto di irreperibilità, un’oasi di pace in un mondo interconnesso (e a volte violentemente): adesso il dogma della modalità aerea sugli aereo inizia a sgretolarsi sotto i colpi dell’Unione Europea che – con una mossa non da poco – apre al 5G sui veivoli in volo sui cieli europei.
Non vi saranno più scuse quindi per non controllare la mail o non ricevere chiamate: la svolta è possibile. Non certa, ancora. Ma procediamo con ordine.
Cosa c’entra l’Europa con i telefonini sugli aerei?
Di concreto c’è che la Commissione Europea ha stabilito che i Paesi membri (quindi anche l’Italia) entro il 30 giugno del prossimo anno dovranno riservare delle frequenze 5GHz per i veicoli, automobili e autobus, per l’esattezza, modificando una precedente decisione di esecuzione sulle bande di frequenza a 5 GHz, che rende disponibili le bande per il Wi-Fi nel trasporto su strada. Al contempo però la Commissione ha aperto sulla connettività in 5G sui voli aerei.
Cosa è cambiato realmente? Già nel 2008 l’Europa aveva riservato una sorta di connettività mobile per gli aerei. Potrebbe del resto esservi capitato di imbattervi, durante i vostri viaggi, in alcune compagnie che promettevano una sorta di connettività a bordo assolutamente disattesa, con prestazioni che non sono mai decollate. Quello che cambia oggi è che l’Europa ritiene sicure le frequenze 5G, quindi non a rischio interferenza con l’attrezzatura di bordo e con le comunicazioni con il personale a terra, che poi è stato per anni il reale spauracchio di quanti con la coda dell’occhio hanno spiato il vicino di seggiolino mentre maneggiava lo smartphone per paura che non impostasse la sicura modalità aerea.
Quando riceveremo telefonate sui voli aerei?
Un passaggio non scontato, quello dell’UE, che è accolto con entusiasmo dai membri della Commissione. Ma quando suonerà il nostro telefono mentre siamo in volo sui cieli d’Europa? Non c’è ancora una data, anche perché l’UE ha dato il suo parere e – in pratica – il via libera.
Ma saranno le compagnie aeree a dover attrezzare i propri aeromobili utilizzando “appositi apparati di rete”, la cosiddetta ‘pico-cella’, per connettere gli utenti e instradare chiamate, sms e dati, tipicamente tramite una rete satellitare, tra l’aeromobile e il rete mobile terrestre. In pratica, una sorta di antenna piazzata nell’aereo che connette lo stesso, ad alta quota da satellite e a bassa agganciando i ripetitori di terra destinati, e porta la connettività in 5G all’interno dell’aereo. Così facendo, non solo le chiamate ma anche l’internet veloce con tutte le sue opportunità (dalla messaggistica istantanea ai social network) saranno possibili metre si solcano i cieli, con buona pace di tutti quelli che in volo spegnevano il cellulare e si godevano l’immensità del cielo e la pace dei telefoni muti.