Lo spreco di energie e denaro della COP27

Fino a che economia ed ecologia non cammineranno a braccetto sarà difficile che questi meeting diano risposte concrete. È arrivato il tempo di comprendere che l’economia può crescere anzi deve crescere nel rispetto dell’ambiente.

Parlare di economia e di ambiente può sembrare per qualcuno un po’ come mischiare capre e cavoli. Invece la COP appena conclusasi, la numero 27, a Sharm El Sheikh ha dimostrato il legame stretto che esiste tra questi due temi.

Cominciamo col dire che la Cop27 non ha dato alcuna risposta all’esigenza immediata di ridurre in maniera concreta le emissioni di CO2. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Abbiamo trattato alcuni sintomi, ma non abbiamo curato il paziente”.

Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans ha definito il documento finale “non sufficiente” nella lotta al cambiamento climatico, e la novità del fondo per i loss and damage “non è sufficiente per la mitigazione”.

“Vi chiedo di riconoscere che tutti abbiamo mancato nell’azione per minimizzare le perdite e i danni” – ha esordito, aggiungendo poi – “Avremmo dovuto fare molto di più, e questo vuol dire ridurre le emissioni molto più rapidamente”.

L’unica grande novità è stata l’istituzione del fondo “loss & damage”. In sostanza è previsto con il “loss & damage” un risarcimento per i Paesi più vulnerabili, meno responsabili dei danni al pianeta. Davvero un misero risultato. Non si fa niente per limitare i danni ma si compensano con un fondo economico. Non evito l’omicidio ma mi paghi per averlo commesso! L’economia paga il danno che fa all’ecologia!

La Cop27 riconosce che per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi è necessaria una riduzione delle emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019. Con gli impegni di decarbonizzazione attuali però il taglio di emissioni sarebbe solo dello 0,3% al 2030 rispetto al 2019. C’è un gap del 42,7%. Saremo indietro del 99,30% rispetto all’obiettivo tanto per intenderci…. Gli Stati che non sono in linea con le previsioni di decarbonizzazione sono INVITATI a farlo. Attenzione “INVITATI” mica obbligati.

Cop27 ha calcolato che per arrivare a zero emissioni nette nel 2050 sia necessario investire fino al 2030 ben 4.000 miliardi di dollari all’anno in rinnovabili e altri 4-6.000 miliardi di dollari in economia a basse emissioni. Questa è economia.

Questo chiederebbe l’impegno di tutti gli Stati (Cina e India inclusi) affinché il clima del nostro pianeta possa rientrare nei parametri che garantiscano la sopravvivenza delle future generazioni. Invece prima c’è stato chi aveva necessità di far crescere la propria economia, ora c’è la guerra in Ucraina per cui dobbiamo recuperare il carbone per produrre energia e allora più avanti si risolverà. Dalla Cop 1 di Berlino sembra sempre che il problema climatico verrà risolto da chi verrà dopo.
Forse ha avuto ragione la giovane Greta Thunberg a non partecipare definendo questa Cop una operazione di greenwashing.

Fino a che economia ed ecologia non cammineranno a braccetto sarà difficile che questi meeting diano risposte concrete. È arrivato il tempo di comprendere che l’economia può crescere anzi deve crescere nel rispetto dell’ambiente. Forse gli importanti rappresentanti delle nazioni partecipanti potevano cominciare questo percorso evitando l’uso di 100 jet privati per raggiungere l’Egitto. I voli di linea saranno meno fighi ma avrebbero ridotto un po’ di inutili emissioni di CO2.

Exit mobile version