Impresa e Startup

Nuovi Contratti di Sviluppo, 391,8 milioni di euro per le filiere produttive. Cosa c’è da sapere

Le agevolazioni dei Nuovi Contratti di Sviluppo sono disponibili per le imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi industriali che includano progetti di investimento produttivo e, eventualmente, progetti di ricerca e sviluppo. Tuttavia, occorrerà attendere l'apertura dello sportello che questa volta considererà le domande non in ordine cronologico ma in base ad una graduatoria.

Annunciati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’apertura dello sportello per i Nuovi Contratti di Sviluppo, la misura per favorire progetti legati alla digitalizzazione, all’innovazione e competitività del Made in Italy (che da oggi ha anche un DDL con azioni dedicate).

I Nuovi Contratti di Sviluppo, con una dotazione finanziaria di 391,8 milioni di euro, sono dedicati alle filiere produttive specifiche. Si tratta di una misura che si inserisce in continuità con lo sportello “Competitività e resilienza delle filiere produttive”, attivato nel 2022 con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma presenta alcune differenze rispetto al bando precedente che andremo ad indagare nei prossimi paragrafi.

Ad ogni modo, anche per i Nuovi Contratti di Sviluppo sono previste l’applicazione delle disposizioni favorevoli contenute nella sezione 3.13 del Quadro temporaneo Covid. Queste disposizioni possono offrire vantaggi e agevolazioni alle imprese che presentano domande attraverso questo sportello.

Nuovi Contratti di Sviluppo: a cosa sono orientati?

L’allocazione di una somma così significativa di denaro per i Nuovi Contratti di Sviluppo – secondo quanto spiega il Ministero – indica l’importanza attribuita allo sviluppo delle filiere produttive e la volontà di fornire un supporto finanziario adeguato per promuovere la crescita economica in tali settori specifici.

Questa iniziativa, pertanto, mira a incentivare gli investimenti, l’innovazione e la competitività all’interno delle filiere produttive, consentendo loro di affrontare le sfide e le opportunità presenti sul mercato.

L’introduzione di un nuovo sportello dei Nuovi Contratti di Sviluppo, spiegano dal MIMIT, è indice anche dell’attenzione circa le esigenze specifiche di diverse filiere produttive. Ciò potrebbe indicare una maggiore personalizzazione delle agevolazioni offerte, in modo da soddisfare le esigenze specifiche di settori che richiedono interventi mirati per il loro sviluppo.

Infine, l’inclusione delle disposizioni favorevoli del Quadro temporaneo Covid dimostra l’adattabilità delle politiche di agevolazione in risposta alle sfide causate dalla pandemia. Queste disposizioni possono comprendere misure come sostegno finanziario diretto, incentivi fiscali o semplificazioni burocratiche, che mirano a sostenere le imprese durante questo periodo di crisi.

L’obiettivo dei Nuovi Contratti di Sviluppo, riassumendo, è quello di sostenere la competitività e la resilienza di tali settori attraverso investimenti mirati, innovazione e agevolazioni adeguate.

Nuovi Contratti di Sviluppo, chi può accedervi

Le agevolazioni dei Nuovi Contratti di Sviluppo sono disponibili per le imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi industriali che includano progetti di investimento produttivo e, eventualmente, progetti di ricerca e sviluppo. Tuttavia, i programmi per la tutela ambientale non sono inclusi. Gli investimenti devono essere realizzati in aree del territorio nazionale diverse da quelle classificate come “zone a” secondo la Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale vigente.

I programmi possono essere attuati da più imprese che operano nella stessa filiera o da una singola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza.

I progetti finanziati nei Nuovi Contratti di Sviluppo devono riguardare le seguenti filiere produttive: aerospazio e aeronautica, design, moda e arredo, metallo ed elettromeccanica, chimico e farmaceutico, gomma e plastica e settore alimentare (ad eccezione della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli).

La ridefinizione delle filiere supportate rispetto allo sportello precedente tiene conto delle dotazioni finanziarie specifiche assegnate o in via di assegnazione ai Contratti di sviluppo per settori produttivi specifici nel corso del tempo.

I programmi devono prevedere spese e costi ammissibili di almeno 20 milioni di euro e devono avere una durata massima di 36 mesi. Tuttavia, questa durata può essere estesa di 18 mesi su richiesta motivata del proponente. I programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Soggetto Gestore – Invitalia.

Le agevolazioni dei Nuovi Contratti di Sviluppo assumono la sola forma del contributo in conto impianti (per gli investimenti produttivi) e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo), con l’esclusione, quindi, del finanziamento agevolato.

Le agevolazioni dovranno essere concesse entro il termine finale di validità della sezione 3.13 del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” (31 dicembre 2023). 

Risorse disponibili per i Nuovi Contratti di Sviluppo

Per i Nuovi Contratti di Sviluppo sono complessivamente destinati 391.817.627,41 di euro. Le imprese devono presentare domanda in via telematica accedendo alla piattaforma predisposta da Invitalia.

In sostituzione del consueto criterio cronologico con il quale vengono considerate le domande di Contratto di sviluppo, questa volta è prevista la formazione di una graduatoria per la determinazione dell’ordine di avvio all’istruttoria, basata su specifici criteri di valutazione dei programmi, in ordine di importanza:

  • l’innovatività del programma di sviluppo, con la valorizzazione delle spese in beni strumentali coerenti con il piano Transizione 4.0, rispetto al totale degli investimenti previsti;
  • l’impatto occupazionale connesso al programma realizzato, con particolare riguardo all’impiego di personale in possesso di laurea in discipline di ambito tecnico o scientifico;
  • il coinvolgimento di piccole e medie imprese nel programma di sviluppo.

Il punteggio complessivo ottenuto potrà poi essere incrementato – fino ad un massimo del 10% – per le imprese in possesso:

  • del rating di legalità (5%);
  • di almeno una certificazione ambientale (EMAS, ISO 140001, ISO 50001) (5%).

Le istanze prive di copertura finanziaria saranno considerate decadute. La data di apertura dello sportello agevolativo dei Nuovi Contratti di Sviluppo sarà indicata con successivo Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese.

La procedura di compilazione della domanda di agevolazione e della ulteriore documentazione allegata sarà resa disponibile nel sito internet di Invitalia. Per maggiori informazioni, si rimanda alla pagina ufficiale dei Contratti di Sviluppo.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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