Novità in materia di Golden Power: è stato approvato, nelle scorse ore, il decreto ministeriale riguardante lo snellimento delle procedure, che prevede quindi una netta semplificazione per alcune pratiche. Questo significa, in altre parole, che su specifiche operazioni finanziarie di interesse strategico per il Paese il Governo potrà essere più veloce e incisivo nella risposta. Ma vediamo come.
Cosa è il Golden Power
Il Golden Power è lo “scudo normativo” che fornisce al Governo alcuni “poteri speciali” e che può essere usato con l’obiettivo di salvaguardare gli assetti delle imprese operanti in ambiti ritenuti strategici e di interesse nazionale. In generale, è previsto solo in alcuni ordinamenti giuridici, fra cui quello italiano: è stato introdotto con il decreto legge n.21 del 15 marzo 2012 (e successive modifiche) che individua come settori strategici per l’interesse nazionale
- difesa;
- sicurezza nazionale;
- energia;
- trasporti;
- comunicazioni;
I settori inizialmente individuati sono poi stati estesi: nell’anno 2019 sono state introdotte alcune modifiche che allargano l’esercizio dei poteri speciali anche alle reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G. Inoltre, il decreto legge di conversione del decreto Liquidità ha esteso il controllo dai settori tradizionali fino al 31 dicembre dello scorso anno, introducendo come oggetto del Golden Power anche i settori
- alimentare;
- assicurativo;
- sanitario;
- finanziario;
- cybersicurezza.
Il Golden Power serve, in altre parole, per dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, porre veti o imporre determinate delibere societari per alcuni settori delimitati.
Le novità riguardanti il Golden Power
Una volta acquisito che il Golden Power è uno strumento normativo che permette al Governo di un Paese sovrano di bloccare o apporre particolari condizioni a specifiche operazioni finanziarie, che ricadano nell’interesse nazionale (settori strategici), è facile comprendere come siano necessarie procedure quanto mai veloci ed incisive per determinare il peso geopolitico di un Paese.
Nel corso dell’ultimo Governo, per fare un esempio, nel 2021 sono state notificate 496 operazioni ai sensi della normativa sui poteri speciali del Golden Power: secondo il webzine l’Indipendente,
A inizio giugno [2022, ndr] , l’opzione di intervento è stata sfruttata dall’Amministrazioni Draghi per bloccare i desideri di espansione della cinese Efort Intelligent Equipment (Efort), la quale aveva intenzione di espandere la propria quota azionaria della piemontese Robox, passando così dal 40 al 49%. Stando a quanto riportato dalla stampa estera, l’intenzione di Efort era quella di garantirsi il codice sorgente e i dati tecnici alla base del software che ottimizza la gestione del motion control robotico-industriale.
L’unione non s’ha però da fare e non si tratta di un caso isolato. Se è vero che nel 2019 il Governo Conte aveva firmato l’adesione alla nuova via della seta, è anche vero che l’impegno commerciale con la Cina è stato osteggiato non appena Draghi è salito al potere. Dal 2021 a oggi, la politica ha bloccato cinque differenti progetti di investimento: due riguardavano il campo dei semiconduttori, uno l’attività agroalimentare, uno la vendita di droni militari, infine il caso sopra citato.
Al di là di ogni considerazione politica che, per esigenza di sintesi, non può trovare spazio in questa occasione, è fondamentale comprendere come cambierà il Golden Power. Secondo quanto comunica il Governo, la modifica si è ritenuta quando mai necessaria a fronte di alcuni dati
si è passati, infatti, da 8 notifiche nel 2014 a 18 nel 2015, 14 nel 2016, 30 nel 2017, 46 nel 2018, 83 nel 2019, 342 nel 2020, 496 nel 2021, per un totale di 1037 nell’arco di 8 anni.
Una crescita dovuta ad un incremento delle operazioni notificate nei settori “tradizionali” (difesa, energia, trasporti, telecomunicazioni), ma anche ad una progressiva estensione della disciplina del golden power a nuovi settori strategici (in particolare tecnologie 5G, salute, agroalimentare, finanziario, creditizio e assicurativo) e alle operazioni concluse da soggetti europei.
Le modifiche al Golden Power è finalizzata ad una più efficiente gestione di una via via crescente mole di notifiche di operazioni, pertanto le novità riguardano
- nell’ottica di garantire maggiore speditezza istruttoria, le misure dirette ad affidare le decisioni di non esercizio dei poteri speciali al Gruppo di coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, qualora vi sia unanimità nelle posizioni espresse dalle amministrazioni coinvolte;
- al fine di introdurre maggiore certezza anche a beneficio delle imprese, l’istituzione di una nuova procedura, di cosiddetta “prenotifica”, che consente agli operatori economici interessati – ferma la necessità di rispettare i termini previsti per la formale notifica, se necessaria – di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei ministri un’informativa sui progetti di operazione che prevedono di concludere, in modo da ottenere, entro 30 giorni, informazioni sull’assoggettabilità o meno alla disciplina del golden power;
- nella prospettiva di rendere più semplice la conoscenza della disciplina da parte degli operatori economici, infine, il DPCM modifica e integra il previgente DPCM 6 agosto 2014 relativo all’attività di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e lo aggiorna puntualmente a seguito delle modifiche normative nel frattempo intervenute, recependo prassi amministrative ormai consolidate.
Il nuovo regolamento sul Golden Power, specificano dal Governo,
si inserisce in un contesto di rinnovata attenzione da parte del Governo alla tutela degli asset strategici nazionali – anche alla luce delle importanti novità introdotte a livello europeo – nella prospettiva di mantenere un adeguato bilanciamento tra il rafforzamento dei controlli e la necessità di assicurare l’attrazione degli investimenti esteri.
Nelle scorse settimane sono state peraltro concluse altre iniziative finalizzate ad attuare la riforma di cui al decreto-legge n. 21/2022.
Gli uffici del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri deputati alle attività propedeutiche all’esercizio dei poteri speciali sono stati rafforzati mediante l’istituzione di una struttura di livello dirigenziale generale dedicata, che risponde al Capo Dipartimento, a sua volta ripartita in due strutture di livello dirigenziale non generale.
Il 1° giugno, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli, ha firmato il DPCM di istituzione di un apposito Nucleo di valutazione e analisi strategica in materia di esercizio dei poteri speciali, con funzioni di supporto tecnico alle strutture della Presidenza del Consiglio.
Il 21 luglio è stato inoltre sottoscritto un protocollo d’intesa tra Presidenza del Consiglio dei ministri e Guardia di finanza volto a potenziare lo scambio informativo tra le due istituzioni al fine, tra l’altro, di accertare l’eventuale inosservanza degli obblighi di notifica, di monitorare l’attuazione delle prescrizioni imposte dai provvedimenti di esercizio dei poteri speciali, di verificare gli effettivi assetti proprietari delle imprese coinvolte.