Sono pronte le istruzioni sui buoni benzina destinati ai dipendenti privati: lo rende noto in queste ore l’Agenzia delle Entrate che mette a disposizione dei datori di lavoro la procedura per l’erogazione.
I buoni benzina, che possono avere un valore massimo di 200 euro, non sono da confondere con il bonus 200 euro destinato a tutti i lavoratori, pubblici e privati, sotto la soglia dei trentacinquemila euro annui di retribuzione lorda.
Come funzionano i buoni benzina
I buoni benzina da 200 euro sono stati introdotti nel DL Anti Rincari a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, per contrastare gli effetti economici potenzialmente devastanti per il Bel Paese dovuti al conflitto fra Russia e Ucraina.
I datori di lavoro del settore privato che intendono erogare ai propri dipendenti i buoni benzina possono farlo solo fino al 31 dicembre 2022 e fino a un massimo di 200 euro per lavoratore: i buoni benzina non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa.
I buoni benzina sono erogazioni corrisposte dai datori di lavoro privati ai propri lavoratori dipendenti per i rifornimenti di carburante per gli spostamenti (come benzina, gasolio, GPL e metano), valido anche per il tragitto casa-lavoro. La circolare specifica che dà diritto all’agevolazione anche l’erogazione di buoni (o titoli analoghi) per la ricarica di veicoli elettrici La circostanza che il lavoratore dipendente già usufruisca di altri beni e servizi, chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella circolare 27/E, non ostacola l’erogazione dei buoni benzina.
Chi può ottenere i buoni benzina
In base alla norma, spiega l’Agenzia delle Entrate, possono accedere ai buoni benzina i datori di lavoro privati. A questo proposito, il documento di prassi chiarisce che rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti. Sono invece escluse dall’agevolazione le amministrazioni pubbliche.
Quanto alla categoria di lavoratori destinatari dei buoni benzina, è essenziale che si tratti di titolari di reddito di lavoro dipendente. Considerato che la norma è volta a indennizzare i dipendenti di datori di lavoro privati dei maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti, i buoni possano essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali.
I buoni benzina di 200 euro non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente e rappresenta un’ulteriore agevolazione rispetto a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Tuir; va quindi conteggiata in maniera separata rispetto agli altri benefit.
Ne consegue che, al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina e un valore di 258,23 euro per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina).
I buoni benzina possono essere erogati anche per finalità retributive. In questa ipotesi, l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in “esecuzione dei contratti aziendali o territoriali”, nel rispetto della normativa prevista, per i premi di risultato, dall’articolo 1, commi da 182 a 190, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.