Da qualche ora l’obbligo POS è esteso a tutti, ma per i professionisti con partita IVA e in regime forfettario in cosa si traduce la norma fattivamente? Facciamo innanzitutto un passo indietro.
L’obbligo di fattura elettronica per i forfettari e l’obbligo di POS sono entrati in vigore praticamente insieme, condividono la filosofia della lotta al nero e all’evasione e seguono le “linee guida” del Governo e dell’UE anche in ottica di PNRR. Ma, di fatto, sono due provvedimenti diversi. Anche perché è vero che la fatturazione elettronica è una “novità” per chi ha il regime fiscale agevolato cd. forfettario, mentre quella dell’obbligo POS è una storia lunga e in realtà già prevista. Mancava il regime sanzionatorio che rendeva di fatto applicabile l’obbligo ed è arrivato in anticipo di sei mesi rispetto a quanto già stabilito (sarebbe dovuto scattare con il primo giorno del 2023).
Il fatto che quindi le due “scadenze” siano combaciate è un mero caso e i fatti sono scorrelati tra loro. Ciò nonostante, resta la domanda: obbligo POS regime forfettario, quindi io libero professionista con regime forfettario devo obbligatoriamente avere un POS? La risposta è no e ora vi spieghiamo perché.
Obbligo POS regime forfettario, come “aggirarlo”
Bisogna ricordare a tal proposito un assunto: dire obbligo POS è una semplificazione per spiegare immediatamente cosa sta accadendo, volendo anche un escamotage giornalistico. Ma di fatto l’obbligo è ad accettare pagamenti elettronici tracciabili. Insomma, quello che viene chiesto a chi vende qualcosa, e nel caso dell’obbligo POS regime forfettario a chi offre perlopiù servizi, è di non obbligare più il cliente a pagare in contanti.
Cosa vuol dire? Vuol dire che (nei limiti consentiti dalla legge) il cliente che vuole pagare il professionista in regime forfettario in contanti può farlo, davanti presentazione di regolare fattura (elettronica o meno a seconda dei casi previsti – es. sotto i 25mila euro di fatturato l’obbligo di fatturazione elettronica scatta nel 2024).
Se il cliente vuole pagarmi però elettronicamente deve poterlo fare e il professionista deve essere predisposto ad accettare il pagamento. Questo però non vuol dire che l’obbligo POS regime forfettario si traduce espressamente nell’avere un POS.
Il professionista che ad esempio si fa pagare sempre attraverso bonifico bancario (e che magari inserisce questa voce in contratto al momento dell’erogazione del servizio come modalità di pagamento) non sta contravvenendo a nessuna legge. L’obbligo di accettare pagamenti tracciabili di fatto, e nonostante quindi i termini utilizzati, non si traduce direttamente nel possedere un POS. Non è la mancanza dell’apparecchio a costituire l’illecito ma il diniego ad accettare pagamenti elettronici.
Quindi, se siete un libero professionista con una consolidata cerchia di clienti abituati a pagarvi tramite IBAN non esistono problemi, con o senza apparecchio POS. Se invece rifiutate di accettare il pagamento elettronico incapperete come i commercianti nella sanzione prevista, che ricordiamo essere composta di due parti: una fissa (30 euro) più una variabile (il 4% della transazione negata).
Viene da sé che l’estensione dell’obbligo POS riguarda quindi indistintamente tanto i liberi professionisti in regime fiscale ex dei minimi (cd. forfettario) che gli altri in altri regimi fiscali.