“Lanciamo dalla Campania la sfida per le aziende del futuro e per l’autoimpiego in settori nei quali la nostra regione ha dimostrato di essere leader nella formazione e nella strutturazione di nuove idee, in grado di rilanciare l’immagine del nostro Paese a livello internazionale”. Parla di una Campania fuori dagli schemi e dagli stereotipi Maurizio Turrà, che in occasione di WMD (World Metrology Day) alla storica stazione di Pietrarsa nel napoletano (durante il convegno “L’innovazione di prodotti e processi nel settore aeronautico ed automotive e le tecniche abilitanti dell’industria 4.0”) ha presentato Sistemis, acronimo di Sviluppo e Innovazione nei Settori Trainanti dell’Economia Meridionale dell’Industria e dei Servizi.
Ma quali sono questi settori? Turrà, che si fa portavoce del progetto che vede tra i partner anche il Polo di Eccellenza della Campania, Confindustria Caserta e l’agenzia per il lavoro APL Network, li individua in aerospaziale, automotive e ICT. “Il progetto Sistemis nasce con lo scopo di favorire l’innovazione tecnologica, di supportare le imprese innovative e le startup avvicinando tanti giovani al mondo dell’impresa attraverso la specializzazione in settori strategici come l’aerospazio, la meccanica, l’automotive e l’ICT”.
Ma cosa sarà di preciso Sistemis? “Innamorarsi delle proprie idee – prosegue Turrà – ci porta ad enfatizzare solo una parte degli scenari futuri e sottovalutare il vero rischio di impresa. È sempre necessario bilanciare l’innovazione, la rapidità e la intraprendenza con una attenta pianificazione di sviluppo con una visione. Organizzativa, finanziaria e strategica di medio periodo. Questo è l’apporto che intendiamo offrire con Sistemis a tutti coloro che hanno voglia di essere protagonisti della ripartenza economica all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie”.
Che questi settori siano di primo piano nella formazione di alcune delle migliori menti campane lo conferma l’assessore alla Ricerca, Innovazione e startup della Regione Campania Valeria Fascione, che ricorda che i settori ad alta tecnologia rappresentano il 47 percento dell’export campano: una cifra che se veritiera in una città così legata all’alimentare e al manifatturiero vuol dire tanto. “La Campania – ricorda Fascione – non esporta solo bellezze e prodotti tipici. È bene ricordare che esportiamo eccellenze provenienti dalla farmacologia, aerospazio, automotive, e componentistica ad alta tecnologia”. E ancora: “Dalle startup e dal territorio vengono spesso le idee migliori per nuovi prodotti e nuovi servizi che, immessi nei circuiti produttivi delle grandi aziende e delle medie imprese, accelerano i processi competitivi”.
Sembra chiaro che l’obiettivo, quindi, sia quello di creare indotto attorno a figure che, stando ai relatori, in questa terra abbondano ed eccellono.