Procida, l’isola Capitale della Cultura 2022 vista dagli occhi di una bimba di 7 anni. Scritta da Roberta Scotto Galletta e con le illustrazioni di Simone Prisco, “I viaggi di Giuditta” è l’ultimo lavoro della casa editrice napoletana Edizioni Fioranna che rivela le sfumature di Procida attraverso gli occhi di una bimba molto legata a suo nonno. Sono inseparabili, ma a un certo punto lui si ammala. La mamma, per consolarla, le regala un oggetto molto caro al nonno Tommaso: il suo quaderno di viaggio. La piccola Giuditta inizia così il suo percorso alla scoperta di Procida, delle sue leggende e delle sue tradizioni.
Roberta Scotto Galletta, già autrice del romanzo La genìa (Edizioni Zandegù), dove racconta l’asfissia comunicativa dell’isola di Procida e per il quale nel 2005 ha meritato la menzione al Premio Calvino, con “I viaggi di Giuditta” è al suo primo libro per bambini: «Nato in tempo di Covid – spiega Roberta – il racconto mostra la ricerca di qualcosa, in questo caso nel diario di viaggio del nonno negli anni giovanili, che ci renda la persona cara vicina emotivamente. Quanti, nel Covid, hanno vissuto solitudini forzate dovute e prolungate positività, lontano dai propri cari? Anche ai bambini è capitato e si è trovato un modo per non soffrire troppo la mancanza».
Giuditta nel suo “incantato” viaggio viene avvolta da stelle che assomigliano a brillantini, limoneti millenari, falò scoppiettanti, alberi dalle folti chiome, casette colorate e imparerà per la prima volta ad affrontare sé stessa e i suoi sentimenti: «Giuditta attraversa lo sgomento, la paura e, alla fine, il sollievo attraverso il diario di viaggio ambientato a Procida, isola dell’attesa per eccellenza. Procida – continua l’autrice Roberta Scotto Galletta – ha un destino di padri lontani sui mari del mondo e donne forti in grado di gestire tutto senza il conforto dei propri uomini. Ancora adesso ci sono padri che mancano da casa per diversi mesi l’anno e i bambini cercano conforto nei momenti vissuti insieme al genitore che, per necessità, lavora su navi lontane. Le tradizioni procidane – conclude l’autrice – affrontate nel libro sono le più intime dell’isola. La cura del corpo attraverso l’uso del limone, la saggezza femminile dell’attesa e dell’azione, i comandanti abituati ad affrontare i mari del mondo, il sentire religioso che pervade la vita di ogni isolano, il carcere che dà conforto al prigioniero attraverso la tessitura del lino e, non meno importante, la natura rigogliosa dell’isola di Vivara, polmone verde di Procida».
Le illustrazioni di Simone Prisco arricchiscono il volume di colori e tratti tipici delle zone di mare. È lui stesso a spiegare a F-Mag da dove nasce questa bella collaborazione: «Con Anna Fiore della casa editrice Fioranna ci siamo conosciuti qualche anno fa alla prima fiera del libro a Napoli. Quando mi è stato presentato questo progetto, ho accettato subito. Sono nato a Pozzuoli e vivo a Bacoli, a due bracciate da Procida. Insomma, leggendo il racconto di Roberta ho rivisto tanto della mia gioventù e la voglia di trasferire il tutto in disegno è stata grande. Ho fatto così alcune prove – continua l’illustratore Simone Prisco – tra acquerello e pastello, ma alla fine ho optato per la resa digitale che è riuscita a dare la giusta brillantezza, nonostante i tratti richiamino comunque un po’ il pastello». Un racconto, quello de “I viaggi di Giuditta”, che Simone sente molto suo: «Sono davvero entusiasta di partecipare a questo progetto in un anno magnifico per Procida Capitale della Cultura, accostare il mio nome al libro e a questo evento che dà lustro alla nostra zona è motivo di grande orgoglio».