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DL Crisi, De Lise (Commercialisti): “Finalmente centrale la fase preventiva della crisi d’impresa”

Ampia approvazione per il DL Crisi d’Impresa: “Il DL Crisi – sostiene Matteo De Lise, presidente Ungdcec – fornisce agli imprenditori in difficoltà ulteriori strumenti per il risanamento delle attività che rischiano di uscire dal mercato. Diventa finalmente centrale la fase preventiva della crisi d’impresa, che è quella più importante. È una riforma che darà anche dignità a tutte le parti interessate dalla crisi d’impresa, penso al Collegio sindacale e agli Organi di controllo: il commercialista non sarà inteso più come un costo ma come un valore. Il compito dei professionisti sarà adesso quello di farsi trovare pronti, essere responsabili e dare il giusto peso alle ore di lavoro che si andranno a svolgere”.

Il riferimento è al Decreto Legge del 24 Agosto 2021 n. 118, così detto DL Crisi d’Impresa, sulle misure urgenti in materia di crisi di impresa e di risanamento aziendale, che fornisce agli imprenditori in difficoltà ulteriori strumenti per il risanamento delle attività che rischiano di uscire dal mercato.

L’occasione, quella del convegno “Prevenzione e gestione della crisi: una nuova cultura d’impresa”, organizzato dall’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili con Ugdcec di Benevento, Odcec Benevento e Fondazione Centro Studi Ungdcec, e il patrocinio dell’Università degli Studi del Sannio e del Comune di Benevento.

Perché è fondamentale il DL Crisi d’Impresa

A spiegare l’importanza del DL Crisi d’Impresa è il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, intervenuta al convegno:

Alla fine del 2020 si prevedeva il 26% in più di aziende in insolvenza. Un dato spaventoso che ci ha fatto introdurre norme a sostegno delle imprese, ma anche disposizioni che dessero più tempo, a quelle in crisi, di riorganizzarsi. Così è nato il grande lavoro sul DL Crisi d’impresa. Quanto fatto fino ad oggi rappresenta il primo tassello di un progetto molto più ambizioso, adesso serviranno altre misure da introdurre velocemente, come quelle di re-shoring o ulteriori iniziative per favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese”.

A fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e della necessità di fornire nuovi ed efficaci strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi, il DL Crisi d’Impresa, introduce sia misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale che misure urgenti in materia di giustizia, stabilendo:

  1. il rinvio al 16 maggio 2022 dell’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa, per adeguarne gli istituti alla direttiva 2019/1023; 
  2. l’istituto della “composizione negoziata della crisi”, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento. Si tratta di un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza. Si accede tramite una piattaforma telematica. All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente e munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori necessarie per il risanamento dell’impresa;
  3. modifica la legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi;
  4. il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta, per sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa

Come si evince dal testo del DL Crisi, le imprese saranno affidate ad un professionista esperto capace di aiutarle per il risanamento. 

Marilisa Rinaldi, presidente del Tribunale di Benevento, ha osservato che “con l’attuazione del Decreto Legge 118/2021 (DL Crisi) servirà un cambiamento di mentalità anche per i giudici, che dovranno essere sempre più specializzati. Un giudice specializzato potrebbe accompagnare al meglio l’imprenditore nel superamento della crisi, velocizzando i tempi e dando risposte efficaci”.

Ma non solo: “Il mondo è cambiato e cambierà ulteriormente. Oggi si fa fatica a usufruire dei servizi essenziali, scuole e università sono state travolte dalla pandemia per non parlare delle imprese”, evidenzia Carlo De Luca, componente giunta nazionale Ungdcec. “Come commercialisti, chiediamo che nelle prossime settimane non vi sia un ulteriore balzello per i professionisti e venga riconosciuta la formazione pregressa, è un passaggio essenziale in questo momento storico”.

Il sindaco di Benevento ed ex ministro, Clemente Mastella, dal canto suo ha sottolineato che “la crisi oggi riguarda da vicino gli enti locali: è difficile garantire servizi, mancano fondi ma soprattutto manca personale qualificato, difficile pensare di intercettare le risorse europee in queste condizioni. Inoltre, non possiamo pensare di essere già usciti dalla pandemia: ci aspettano ancora mesi difficili”.

Per Michele Monteleone, giudice delegato Sezione Fallimentare presso il Tribunale di Benevento: “La crisi attanaglia il Paese da troppi anni, condizionando il lavoro dei professionisti e costringendo il legislatore a continui interventi. Ma il termine crisi viaggia spesso anche con ‘opportunità’: confronto, crescita e voglia di dare voce a tutte le componenti possono permetterci di arrivare soluzioni condivise che consentano di costruire un nuovo tessuto economico”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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