Fatturazione elettronica, Tributaristi: “prevedere semestre senza sanzioni”

"In ambito fiscale occorre evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna inoltre evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo proponiamo la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, spostando l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2023 e concedendo più tempo ai soggetti obbligati".

L’obbligo di fatturazione elettronica esteso a tutte le Partite Iva (compresi, quindi, i regimi forfettari e quelli agevolati) fa discutere. Nelle scorse settimane, infatti, il così detto Decreto 2 del PNRR ha confermato l’annuncio del MEF dello scorso gennaio in merito alla fatturazione elettronica; l’Istituto Nazionale Tributaristi, però, chiede di far luce su alcuni dettagli non di poco conto.

Come si estende la fatturazione elettronica

A partire dal primo luglio prossimo, la fatturazione elettronica sarà estesa anche per i forfettari, quindi:

– i contribuenti che rientrano nel “regime di vantaggio” (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011);

– i contribuenti che applicano il regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014)

– i soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore) che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi (articoli 1 e 2, legge 398/1991) e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65.000 euro.

Occorre però tenere presente che

secondo i commi 2 e 3 dell’articolo 18, fino al 31 dicembre 2023 si applicherà l’esonero per le partite Iva minori oppure per quelle che, nel corso del 2020 a causa della congiuntura pandemica, hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a venticinquemila euro. Per queste due categorie, infatti, l’obbligo di fattura elettronica si pospone al primo gennaio 2024.

Le partite Iva adesso obbligate alla fattura elettronica a partire dal primo luglio, quindi, avranno un tempo di redemption per “abituarsi” alla nuova procedura: attenzione, quindi, perché solo dai mesi da luglio a settembre sarà possibile emettere fattura elettronica entro il mese successivo a quello di fatturazione e non entro i 12 giorni previsti dalla normativa. A partire da ottobre, questa agevolazione (che non prevede, infatti, sanzioni) verrà a cadere.

Ed è su questo punto che il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha richiesto al Governo una riflessione ulteriore. Vediamo perché.

Tributaristi, no esclusioni su obbligo fatturazione elettronica

L’Istituto nazionale tributaristi (Int) ha inviato una proposta di emendamento alle Commissioni parlamentari in riferimento all’articolo 18 del predetto decreto cosiddetto Pnrr 2, contenente la riformulazione del comma 3 relativo alla gestione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti in regime agevolato, prevedendo un semestre senza sanzioni, evitando esclusioni discriminatorie e concedendo a tutti i contribuenti interessati maggiore tempo per adeguarsi agli adempimenti connessi, senza ansie sanzionatorie.

Di seguito la motivazione della richiesta:

“il decreto Pnrr 2 introduce dal prossimo 1° luglio l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regimi agevolati (forfettari e di vantaggio), che abbiamo sostenuto e che condividiamo, ma la norma contiene differenziazioni sulla decorrenza dell’obbligo che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che, se applicano il regime forfettario, non sono certo strutturati e ciò indipendentemente dai ricavi dichiarati”.

Riteniamo – si legge ancora – che, in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna inoltre evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo proponiamo la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, spostando l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2023 e concedendo più tempo ai soggetti obbligati”.

Il presidente Riccardo Alemanno pone poi all’attenzione un altro tipo di problema: quello che si troveranno ad affrontare gli addetti ai lavori.

“Anche gli intermediari fiscali che inevitabilmente saranno, come sempre, direttamente coinvolti nell’accompagnare i contribuenti interessati verso il ‘nuovo’ obbligo, potranno gestire questa transizione superando l’ingorgo di adempimenti previsti per il mese di giugno” dichiara Alemanno, che afferma “a chi paventa costi pesanti per i nuovi obbligati, dico che oggi rispetto all’originaria introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica gli studi e gli stessi contribuenti sono ormai in confidenza con la fatturazione digitale e che per i soggetti con ricavi estremamente contenuti e conseguente minima emissione di fatture, ci sono i sistemi gratuiti messi a disposizione dall’amministrazione finanziaria”.

“Non sarà – avverte – un cambiamento indolore, ma più dal punto di vista culturale che economico. D’altra parte non si può fermare il processo di cambiamento, ma non bisogna subirlo, bisogna gestirlo e trarne opportunità”.

Quello che si chiede, pertanto, è che lo Stato inizi parallelamente una politica di vera semplificazione, al fine di non introdurre strumenti e obblighi digitali che anziché semplificare, complicano la vita ai cittadini-contribuenti.

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