Legge sul biologico, via libera: protezione al 100% del Made in Italy

La legge sul biologico si tradurrà molto presto in realtà: questo pomeriggio, con 195 voti favorevoli e 4 astenuti, il Senato ha approvato definitivamente il Ddl su “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.

E’ un passo in avanti importante per la tutela del Made in Italy: come spiega Coldiretti, la legge sul biologico

“prevede l’introduzione di un marchio per il biologico italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il provvedimento sostiene poi l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione, oltre alla definizione dei biodistretti“.

Perché è importante la legge sul biologico

Sempre Coldiretti spiega l’importanza della legge sul biologico: il presidente Ettore Prandini ha affermato in merito che

“Con gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, è importante l’approvazione definitiva della legge sul biologico”. 

Una spinta forte, dunque, al Made in Italy e alla tutela dei coltivatori e dei consumatori nostrani: secondo dati Biobank, nell’ultimo decennio le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%). Il successo nel carello sostiene l’aumento della produzione nazionale su 2 milioni di ettari di terreno coltivati, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere – riferisce la Coldiretti – almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia.

“Con 70mila produttori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico e dobbiamo sostenere un settore con ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale come dimostra – conclude Prandini – il successo della rete nazionale di mercati contadini organizzata da Campagna Amica con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market lungo la Penisola”.

Anche l’Alleanza Cooperative Agroalimentari si ritiene soddisfatta: il Coordinatore del settore biologico Francesco Torriani ha affermato

“Da oggi abbiamo finalmente una disciplina completa sull’agricoltura biologica. E questo è un chiaro riconoscimento della valenza strategica della produzione agroalimentare con metodo biologico e della sua funzione non solo economica, ma anche sociale e ambientale. Il tortuoso iter che ha avuto il ddl ha rischiato di rendere inutili le grandi opportunità contenute nella Legge sul biologico, rallentando in tal modo un processo che invece a livello comunitario sta correndo veloce”.

Attraverso le novità sostanziali introdotte con la legge sul biologico, infatti, il Bel Paese potrà svolgere un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Green Deal e della Farm to Fork, contribuendo in maniera significativa ad implementare la produzione interna e l’export del settore. Cosa che, in tempi di guerra, non è per nulla scontato.  

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