Cos’è la tecnologia iperspettrale di Leonardo, utile a conoscere e salvare il pianeta

Leonardo è pronto ad sperimentare la tecnologia iperspettrale per osservare la Terra: una missione unica nel suo genere

Una tecnologia iperspettrale per osservare, conoscere e contribuire a salvare il pianeta Terra: è la base del progetto Prisma Second Generation di Leonardo, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza, che potrebbe rendere a portata di clic lo stato di salute del globo.

Con la tecnologia iperspettrale, infatti, è possibile osservare in tempo reale foreste a rischio incendio, terreni in via di desertificazione, campi agricoli debilitati, discariche abusive, edifici in amianto, ma anche campi minati, strutture occultate e attività sospette. Uno sguardo “ampio” sul mondo a circa 615 km dalla Terra, per raccogliere dati e informazioni sullo stato della salute del pianeta.

La tecnologia iperspettrale di Prisma

Prisma Second Generation, informano da Leonardo, sarà progettato con nuove e più performanti prestazioni per poter rispondere alle crescenti esigenze di dati di osservazione della Terra, a beneficio delle istituzioni, della comunità scientifica e di tutti i cittadini.

“La nuova missione permetterà quindi di capitalizzare e consolidare il livello di eccellenza tecnologica raggiunto dall’industria nazionale nel settore dell’osservazione della Terra e, in particolare, nella tecnologia iperspettrale.

È quindi l’occhio di Prisma, ovvero il suo sensore iperspettrale, ciò che rende questa missione unica nel suo genere”

Ma come funziona la tecnologia iperspettrale? Enrico Suetta, Responsabile Ricerca e Sviluppo Optronica e Spazio di Leonardo, spiega che analizzando la luce riflessa e i segnali a infrarossi provenienti dalla terra, Prisma Second Generation è in grado di “analizzare praticamente tutto: minerali, gas, vegetali, liquidi, materiali artificiali e naturali“.

Di cosa stiamo parlando, quando ci riferiamo alla tecnologia iperspettrale? Gli esperti di Leonardo evidenziano che questa tipologia di tecnologia iperspettrale permette di vedere cose che l’occhio umano non riesce e a riconoscere: non solo la forma degli oggetti, ma anche la loro composizione chimica e fisica. Ogni materiale infatti ha una propria “firma spettrale”, come fosse un’impronta digitale: presenta una combinazione assolutamente unica di colori, dette bande spettrali, caratterizzati ciascuno da una precisa intensità. Un’immagine del sensore iperspettrale di Prisma di Leonardo è infatti composta da 240 immagini, una per ogni banda spettrale visibile.

Prisma Second Generation avrà uno strumento iperspettrale ancora più potente rispetto alla prima generazione. In primis, sarà incrementata la risoluzione a terra delle immagini rispetto a quella attualmente possibile. Questa capacità aumenterà i benefici che derivano dai dati raccolti: ad esempio, si potrà notare uno sversamento in mare prima che diventi troppo ampio, ma anche l’agricoltura di precisione potrà fare uso di dati ancora più accurati.

Altre novità che caratterizzeranno il payload iperspettrale della seconda generazione, per gli esperti di Leonardo saranno le capacità di generare immagini in 3D e in modalità ‘mosaico’. Queste due nuove funzioni, pioniere per la tecnologia iperspettrale, incrementeranno qualità e quantità dei dati raccolti, si legge nel post sul sito di Leonardo.

Le immagini 3D, composte da ‘scatti’ della stessa area catturati da più angolazioni, permetteranno infatti di avere una visione a 360 gradi dell’area di interesse. Le immagini ‘mosaico’, invece, offriranno l’opportunità di catturare più dettagli di una zona ampia in un unico sorvolo del satellite.

La nuova missione sarà in grado di inviare a terra circa 3 terabytes di immagini iperspettrali al giorno, di fatto più di 10 volte la capacità del suo predecessore.

Lo studio di fattibilità per Prisma Second Generation richiesto dall’Asi è stato assegnato a un raggruppamento temporaneo d’impresa (Rti) composto da Thales Alenia Space, in qualità di mandataria, con Leonardo, Telespazio, e-Geos e Sitael.

In particolare, Leonardo, forte delle sue competenze nello sviluppo di sensori elettro-ottici e iperspettrali, sarà responsabile del nuovo payload iperspettrale di Prisma Second Generation. Thales Alenia Space Italia sarà responsabile del design deli sistema end-to-end e del nuovo satellite. Telespazio si occuperà delle attività per la definizione del segmento di terra del programma Prisma Second Generation, in particolare dei requisiti e dell’architettura di sistema. e-Geoa, società di Telespazio (80%) e Asi (20%), sarà responsabile dell’analisi degli scenari di mercato in cui Prisma Second Generation si troverà ad operare e supporterà Leonardo nella definizione dei requisiti degli utenti.

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