La pandemia delle disuguaglianze: record di Ferrari vendute in un anno

La crisi pandemica sta avendo effetti pesanti sull’economia globale. L’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, il blocco di intere catene di approvvigionamento, i colli di bottiglia che si sono creati nella logistica. Sono tutti effetti delle restrizioni imposte dal Coronavirus al sistema del commercio internazionale. 

Ma esistono in questa crisi alcune fasce della popolazione mondiale che si sono arricchite. La quota di ricchezza dell’1% della popolazione più ricca del mondo, proprio nel 2020, ha subito l’incremento su base annua più alto del XXI secolo e il settore del lusso cresce senza neanche avvertire gli scossoni pandemici. 

I record della Ferrari

La Ferrari, la casa automobilistica di Maranello controllata dalla holding Exor, ha presentato in questa settimana il bilancio annuale. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha potuto rallegrarsi per aver superato 3 record nei dati economici dl cavallino rampante. 

Il primo risultato senza precedenti è il numero di autovetture vendute. Sono 11.000, mai così tante in tutta la storia dell’azienda. Un volume che per la Ferrari non è facilmente gestibile e infatti la casa di Maranello ha dovuto rinviare le consegne della Daytona, la supercar da 2milioni di euro, al 2023. 

Il secondo record lo fanno registrare i ricavi che si attestano a 4,27 miliardi di euro, un incremento del 13,4% rispetto al 2019, con un utile netto rettificato di 833 milioni di euro

Di questi milioni una minima parte sarà destinata ad un “premio di competitività” per i 4.500 dipendenti. Il massimo a cui potranno aspirare i lavoratori del cavallino, in base agli accordi siglati tra azienda e sindacati, sono 12mila euro annui. 

I dati del bilancio della Ferrari mostrano, con ancora maggiore chiarezza, come una fetta molta ristretta della popolazione globale non sia stata in nessun modo toccata dalla crisi economica che sta invece condizionando i mercati di tutto il mondo.

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