Duecentosei euro a testa per fare i regali di Natale 2021: la stima di Coldiretti / Ixè per il secondo Natale in era Covid è positiva. I dati della confederazione dei coltivatori diretti recitano un +17 percento rispetto al difficile 2020. Non solo, ma stando alle valutazioni recenti è migliore della media da cinque anni a questa parte. L’inversione di tendenza registrata da Coldiretti in sinergia con l’istituito Ixè fa da contraltare a un altro report sempre firmato dalle due in cui si stimava che oltre due milioni di italiani stavano rivedendo i loro piani di Natale dopo le notizie sulla variante Omicron e il ritorno di una diffusa incertezza sulle partenze all’estero.
Torna la voglia di socialità
Si potrebbe interpretare il dato diffuso, quindi, come la volontà da parte degli italiani di non rinunciare alle feste e riscoprire il valore dello stare insieme scambiandosi doni. Super Green Pass e recrudescenza dei casi di contagio non hanno del resto frenato gli italiani dal prendere di mira centri commerciali e mercatini ora che si entra nelle ultime due settimane prima di Natale, storicamente il momento in cui si concentra lo shopping per i doni natalizi.
Saranno 16,2 milioni gli italiani che acquisteranno “in presenza” il loro regalo tra vie dello shopping cittadine e complessi commerciali in questi ultimi giorni che ci separano dal Natale. Gli intervistati dichiarano di voler spendere intorno ai 200 euro per i regali di Natale 2021 ma resiste anche un grosso numero (41 percento) che cercherà di rientrare per i regali nei 100 euro.
Un trend, questo, che affonda le sue radici ormai da anni: già nel 2015 e 2016 Confesercenti sosteneva – attraverso le sue rilevazioni – che la forbice tra chi poteva spendere tanto e chi poteva spendere poco si allargava e la curva non sembra destinata ad abbassarsi.
Codacons: gli italiani spenderanno di più per cenone e regali di Natale 2021, ma non è un bene
Anche Codacons qualche mese fa era allineata nel confermare maggiori spese da parte degli italiani per il periodo natalizio, dal +5 percento per regali e addobbi natalizi al +4 percento per cenoni e pranzi di Natale rispetto al 2019 (anno di riferimento del confronto, date le imposizioni subite dall’insolito Natale 2020.
Ma per l’Associazione dei consumatori questo aumento è legato in primis all’aumento della vita e alle varie stangate degli ultimi mesi, non ultima quella di gas e luce. In tempi non sospetti (ottobre 2021) Codacons ha realizzato uno studio preliminare della spesa degli italiani per pranzi e regali di Natale 2021 affermando che “l’impennata dei costi delle materie prime si ripercuote su tutta la filiera e rischia di arrivare fino allo scontrino dei consumatori“.
Riferendosi solo al settore regali di Natale 2021 Codacons stimava l’aumento della spesa al 5 percento soprattutto in funzione della combo di aumenti costi di trasporto – costi di materie prime. Quindi per l’associazione sì, gli italiani spenderanno di più, ma in effetti perché i regali costano di più.
Regali di Natale 2021: quali sono i regali più difficili da fare?
All’ormai rituale momento dello scambio dei doni non mancano le criticità e quest’anno, in fare quasi irriverente, Amazon ha stilato qualche settimana fa una sorta di classifica dei profili più complessi da soddisfare in quanto a regali di Natale 2021. L’operazione, di natura chiaramente commerciale, si è guadagnata comunque l’attenzione dei media e anche di qualche acquirente ansioso dell’ultima ora.
Gli otto profili che creano difficoltà, secondo Amazon, sono:
- Amanti,
- Amici del cuore,
- Amici dell’ambiente,
- Boss (capi ufficio),
- Fidanzati e/o coniugi e/o crush… insomma l’altra metà del cuore,
- Suoceri,
- Figli dalle grandi aspettative,
- Portieri (eh sì, proprio i portieri del condominio).
Per ognuno di questi profili Amazon offre delle idee regalo strizzando l’occhio anche alla sostenibilità ambientale. Non solo, ma il marketplace più famoso del web ha deciso di dedicare uno spazio alle PMI italiane risolvendo le incertezze di chi, sebbene appassionato di acquisti online, vuole approfittare delle festività per sostenere l’economia made in Italy.