Giuslavoristi: “Parità salariale passo in avanti, ma la strada è ancora lunga”

"Non siamo all’anno zero, ma c’è molto da fare. Voglio cogliere l’occasione per fare un appello: serve una più complessiva trasformazione sul piano socio-culturale, in tutti gli ambiti del mondo del lavoro, imprese private, anche piccole, pubblico impiego, in particolare nella scuola e nell’accademia, senza dimenticare il lavoro autonomo e le professioni, prima fra tutte l’avvocatura”.

Gli avvocati giuslavoristi italiani esprimono il proprio “plauso” per il via libera alla nuova legge sulla parità salariale, approvata ieri dal Senato, un provvedimento atteso da molti anni. Ma lanciano anche un appello per uno sforzo maggiore dal punto vista politico e socio-culturale.

“Il voto di ieri segna una vera svolta sul tema della parità salariale. Abbiamo dato il nostro contributo nelle conferenze e nelle audizioni in commissione parlamentare portando le nostre proposte e osservazioni. Oggi è una giornata importante non solo per le donne, ma per l’intero Paese: la strada però è ancora lunga – sottolinea Tatiana Biagioni, presidente Agi, Associazione giuslavoristi italiani – La legge deve essere applicata con rigore e per questo sono fondamentali incontri informativi e formativi nei luoghi di lavoro per una conoscenza piena e consapevole delle norme. È altresì necessario un vigile controllo sulla sua corretta applicazione”.

La parità salariale, un processo virtuoso in tutto il Paese

Il provvedimento approvato – osserva ancora Biagioni – premia le imprese che praticano le ‘azioni positive’, riconosce certificazioni di parità di genere ed estende alle aziende con più di 50 dipendenti l’obbligo di redigere un rapporto sul personale con dati disaggregati per genere, un documento necessario al fine di verificare la reale situazione aziendale in tema di parità di genere. Rimangono da vedere i successivi decreti applicativi con l’auspicio che questa legge possa innescare un processo virtuoso in tutto il mercato del lavoro”.

“Ciò detto questo è solo un passo in avanti. certo non il primo: non siamo all’anno zero, ma c’è molto da fare. – ammonisce la presidente Agi Voglio cogliere l’occasione per fare un appello: serve una più complessiva trasformazione sul piano socio-culturale, in tutti gli ambiti del mondo del lavoro, imprese private, anche piccole, pubblico impiego, in particolare nella scuola e nell’accademia, senza dimenticare il lavoro autonomo e le professioni, prima fra tutte l’avvocatura”.

“Sono urgenti politiche di welfare attivo e condivisione, non più solo conciliazione, cambiare i tempi del lavoro, condividere la cura dei bambini e degli anziani, cambiare l’organizzazione delle nostre città e dei centri urbani minori. Le donne – conclude Biagioni – devono avere le stesse opportunità e per questo occorre trasformare una società e un mondo del lavoro pensato al maschile, altrimenti la parità salariale sarà solo una chimera, così come la possibilità di avere le stesse chances di accedere ai vertici di imprese pubbliche, di imprese private o di ordini professionali”.

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