CNR-Confindustria: al via i dottorati industriali per la ricerca, aperta la partecipazione delle imprese

Confindustria e CNR sono impegnate a collaborare per sviluppare, insieme agli Atenei italiani, percorsi triennali di Dottorati industriali di altissimo profilo scientifico. La collaborazione prevede un cofinanziamento del costo del dottorato, pari al 50%, da parte del CNR e dell’impresa.

Dottorati industriali, come funziona

La convenzione fra Confindustria e CNR per l’attivazione dei dottorati industriali di ricerca è stata definita sia per lo svolgimento di programmi di formazione dei dipendenti di azienda già impegnati in attività di elevata qualificazione, sia per costruire percorsi di studio specifici per l’orientamento e la crescita professionale dei giovani.

Attraverso la piattaforma on line Dottorati Industriali, Confindustria e Cnr desiderano raccogliere l’interesse delle imprese – non vincolante – a cofinanziare, insieme al Cnr, percorsi di dottorato.

Nell’ambito dei rispettivi compiti e funzioni, la collaborazione tra Confindustria e CNR, insieme a quella degli Atenei italiani, favorirà lo sviluppo di percorsi, di durata triennale, di Dottorati industriali di altissimo profilo scientifico e con particolari requisiti di qualità, di innovazione tecnologica, di internazionalizzazione, presso imprese singole o associate che svolgono attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi, con la finalità di contribuire all’alta formazione dei giovani mediante la ricerca, favorire la creazione dei “nuovi e migliori posti di lavoro” auspicati dalla Strategia di Lisbona e aumentare il potenziale innovativo delle imprese direttamente coinvolte nel progetto.

L’attività può prevedere l’avvio di un corso di dottorato già programmato da una Università o anche la proposta di un nuovo percorso di dottorato da costruire. Come primo passaggio, è necessario che l’impresa che vuole sostenere e sviluppare tale iniziativa individui la tematica per poi incrociarla con la lista dell’offerta di dottorati, per singole tematiche, presso le Università.

L’impresa cofinanzia al 50% la borsa dei dottorati industriali nel triennio e, se richiesto dall’Università, dovrà fornire fideiussione bancaria per la quota finanziata. A seconda della tipologia, l’importo per cofinanziare la borsa per l’intero triennio è compreso tra un minimo di 29.000 euro ed un massimo di 36.000 – importo comprensivo delle tasse da versare all’INPS, di eventuali costi per l’estero e dell’assicurazione – in base alle richieste dell’Università di riferimento del dottorato.

Il costo sostenuto, trattandosi di una erogazione liberale, beneficia della deducibilità fiscale (articolo 1, comma 353, della Legge 23 dicembre 2005, n. 266).

L’ammissione al dottorato avviene, nel rispetto del regolamento interno del corso, sulla base di selezione ad evidenza pubblica e le modalità di accesso al corso di dottorato sono indicate dal bando di concorso. Per l’attivazione dei dottorati saranno definiti accordi specifici, con tutti i dettagli (operativi, finanziari e relativi alla proprietà intellettuale dei risultati della ricerca del dottorando), tra imprese – singole o aggregate – interessate, CNR ed Università coinvolte, di cui si trova bozza all’interno della piattaforma on line.

L’impresa partecipa alla definizione del percorso dei dottorati industriali di ricerca e alla selezione dei dottorandi interessati al percorso. Sempre l’impresa individua un tutor che affiancherà lo studente durante il suo percorso in azienda, insieme al tutor del CNR o dell’Università. L’impresa ha altresì la facoltà di proporre, come candidato al bando di concorso, un proprio dipendente (in tal caso si tratta di una particolare tipologia appositamente normata).

Le domande dovranno essere compilate entro le ore 18:00 del 12 ottobre 2021.Per quanto concerne l’ambito di Ricerca ed innovazione/Area di intervento in cui collocare la proposta di dottorato, sono state inserite le aree di intervento del PNR 2021-2027. È opportuno indicare un solo ambito all’interno del quale segnalare una sola area di intervento, in modo da rendere più agevole la lettura dei contesti in cui tali proposte si collocano.

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