A partire da oggi 20 settembre è possibile richiedere gli incentivi per i nuovi Contratti di Sviluppo: la misura del Ministero dello Sviluppo Economico è volta a sostenere programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. La novità di quest’anno è rappresentata dalla clausola – beneficio per l’assunzione di persone disoccupate o percettori di misure di sostegno come il Reddito di Cittadinanza o la Cassa Integrazione.
Che cosa sono i Contratti di Sviluppo
I Contratti di sviluppo sono stati introdotti nell’ordinamento italiano dall’articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, e sono stati resi operativi a partire dal 2011. Al netto delle successive modifiche ed integrazioni, per la normativa attualmente in vigore (con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), che è valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, i Contratti di Sviluppo consentono la finanziabilità di:
- programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
- programmi di sviluppo per la tutela dell’ambiente;
- programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.
Nell’ambito dei programmi elencati, i Contratti di Sviluppo possono finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione.
L’elemento innovativo dei nuovi Contratti di Sviluppo è la clausola occupazionale: per le imprese destinatarie della misura, nel caso di un incremento occupazionale delle loro attività, si applica l’impegno ad assumere in via prioritaria i percettori di interventi di sostegno al reddito, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Ministero.
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, oppure a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Come funzionano
I Contratti di Sviluppo, gestiti da Invitalia, possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili), oppure mediante un contratto di rete.
Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:
- soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo;
- imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.
Il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.
Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:
- finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
- contributo in conto interessi
- contributo in conto impianti
- contributo diretto alla spesa
L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.
Le istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, con le modalità e secondo i modelli indicati nella sezione dedicata del sito web dell’Agenzia.
Sono ritenuti significativi almeno due dei seguenti requisiti: significativo impatto occupazionale, capacità di attrazione degli investimenti esteri, coerenza degli investimenti con il piano nazionale Industria 4.0, rilevante impatto ambientale. Per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli deve essere, altresì, verificata la capacità del programma di determinare positivi effetti o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.