Società

Coronavirus, nessuna proroga per il congedo parentale: e ora?

La conferma dall'INPS: la misura di congedo retribuito al 50 percento in caso di minori con Coronavirus è scaduta a giugno. Ma l'Italia è pronta a un anno scolastico senza misure d'emergenza?

La DAD non è stata una tragedia solo in fatto di numeri e andamenti scolastici in questi anni segnati dalla pandemia globale da Coronavirus. Riorganizzare la vita e gli spazi domestici, acquistare i dispositivi necessari, rimodulare tempi e ritmi per le famiglie non è stata una passeggiata. Il Coronavirus ha messo alla prova un sistema già di per sé fragile di welfare per il lavoratore, specialmente quello privato; d’altronde, il virus è ben lontano dall’essere sconfitto anche se l’auspicio è che la campagna vaccinale e le misure di contenimento possano tenerlo sempre più all’angolo.

Per questo sorprende quanto riporta Il Sole 24 Ore che, proprio quando vi scriviamo, racconta che l’INPS conferma lo stop ai congedi parentali 2021 previsti come misura di sostegno per quanti si trovino a dover assistere un figlio minore di 14 anni (o gravemente disabile) in isolamento causa Coronavirus. La misura, prevista dalla legge 61/2021 del 6 maggio scorso, prevedeva il congedo retribuito al 50 percento per assistere il minore affetto da Covid.

Secondo i dati riportati dalla testata economica, ben 275mila lavoratori si sono avvalsi di questa misura di sostegno, per una spesa totale di 282,8 milioni di euro (andando a coprire retroattivamente anche i congedi da gennaio, ben prima della riconferma del provvedimento). Allora, i congedi sono stati necessari per tamponare chiusure a chiazze in Italia.

Nulla esclude di pensare, quindi, che i congedi potranno tornare nella malaugurata (ma non improbabile) ipotesi che una nuova stagione di chiusure – certamente non ancora scongiurata – si stagli all’orizzonte. Resta il dato che, al momento, tutte quelle mamme e quei papà che in questi mesi stanno ritrovando la normalità lavorativa perduta circa un anno e mezzo fa (con conseguente fine smartworking o homeworking) si trovano privati di una misura di sostegno utile che rappresenta un esempio di applicazione di una reale misura a sostegno della famiglia.

Coronavirus e rientro a scuola

La preoccupazione, certo, è anche per l’imminente incognita del rientro a scuola. A una manciata d’ore da settembre, il Ministero dell’Istruzione attende ancora il via libera per il lancio della piattaforma che dovrà agevolare la verifica giornaliera dei green pass. Poi, bisognerà osservare e aspettare, comprendere come andranno le cose e se il sistema scuola pensato dall’esecutivo Draghi e dal ministro Patrizio Bianchi reggerà il colpo. Certo è che i genitori che tornano al lavoro e i ragazzi tra i banchi sono un bel segnale, ma la preoccupazione è tanta. Così tanta che – forse – iniziare a smantellare il sostegno statale alle famiglie non è proprio la migliore scelta in questo momento.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button