Eurostars 3, aperto il bando per le PMI sulla ricerca industriale

Eurostars 3 è un programma congiunto tra il network Eureka (con 37 Paesi, Italia compresa) e la Commissione Europea che sostiene progetti di ricerca, innovazione e sviluppo presentati dalle PMI innovative in partenariato con grandi aziende, università, organizzazioni di ricerca e altri tipi di organizzazioni.

In quanto parte integrante dell’European Partnership for Innovative SMEs, il programma è cofinanziato da Horizon Europe, cui si aggiungono le risorse messe e disposizione gli Stati aderenti a Eureka.

Come funziona il bando Eurostars

Il bando Eurostars finanzia progetti di ricerca e sviluppo (R&S) innovativi volti a sviluppare un prodotto, un processo o un servizio destinato al mercato.

Dal momento che il bando è finanziato sia con fondi europei che risorse stanziate dai paesi aderenti al network Eureka, le imprese che partecipando alla call devono rispettare sia le regole generali del programma Eurostars che quelle stabilite dalle singole autorità nazionali.

Nel caso dell’Italia il cofinanziamento nazionale è garantito dal Ministero dell’Università e della Ricerca, fino ad un massimo di 250mila euro per progetto; i tassi di cofinanziamento variano in relazione alla tipologia di beneficiario, fino ad un massimo del 50% delle spese ammissibili (ricerca industriale e sviluppo sperimentale).

Le proposte progettuali devono essere presentate da un consorzio che deve essere:

Inoltre, almeno la metà dei costi di ciascun progetto deve essere sostenuta dalle PMI e un singolo partecipante o Paese non può essere responsabile per più del 70% del budget totale. I progetti, poi, devono concentrarsi sulle applicazioni civili e avere durata massima di 36 mesi.

Le domande devono essere presentate entro il 4 novembre 2021 direttamente attraverso il sito dedicato.

Perché è un bando importante in Horizon Europe

Eurostars è una componente essenziale in Horizon Europe perché sottolinea la necessità di rafforzare il sostegno alle PMI per la ricerca e lo sviluppo di innovazioni emergenti e rivoluzionarie. Sono, infatti, necessarie politiche mirate direttamente alle PMI e che mirino a colmare il divario di innovazione nell’Unione europea poiché le differenze tra Paesi all’interno dell’UE sono un fattore importante da considerare quando si guarda al panorama dell’innovazione .

Secondo il Regional Innovation Scoreboard, esistono profonde differenze tra e all’interno degli Stati membri nella capacità di innovare: i problemi che le PMI stanno affrontando in Europa sottolineano l’importanza di un programma come l’Innovative SME Partnership come un’opportunità unica per le PMI e le startup di sviluppare i propri prodotti e modelli di business a livello internazionale.

Fra l’altro, secondo i dati raccolti dalla Commissione Europea, le PMI in Europa danno lavoro a circa 100 milioni di persone e rappresentano oltre la metà del PIL europeo . Nel 2018 le PMI rappresentavano il 99,8% di tutte le imprese nell’UE a 27, generando il 56,4% del valore aggiunto e il 66,6% delle opportunità di lavoro.

Le PMI, pertanto, hanno dimostrato di essere la spina dorsale dell’economia europea e continueranno a svolgere un ruolo chiave nelle sfide economiche, sociali e ambientali che dovranno affrontare i cambiamenti climatici, l’assistenza sanitaria, la sostenibilità, la sovranità digitale e la coesione sociale in tutte le regioni.

Tuttavia, le PMI in Europa devono affrontare grandi ostacoli alla crescita e allo sviluppo, ostacoli all’accesso a nuovi mercati, accesso ai finanziamenti, bassa intensità di R&S&I, carenza di competenze e oneri amministrativi. Molti di questi problemi derivano dalla mancanza di solidi partner internazionali.

Per questo motivo, la nuova strategia per lo Spazio europeo della ricerca (SER) raccomanda ai Paesi membri di destinare un obiettivo del 5% di spesa in R&S ai programmi di finanziamento internazionali (e la partecipazione a bandi come Eurostars 3): l’assegnazione finale dei fondi da Horizon Europe al partenariato per le PMI innovative dovrebbe essere proporzionata alla situazione di bilancio del programma quadro.

Eureka considera uno stanziamento di 300 milioni di euro al partenariato per le PMI innovative come un equilibrio ottimale tra la diversità degli interessi europei e la condivisione dell’onere dei tagli di bilancio, garantendo al contempo la fattibilità di un programma di finanziamento con una comprovata esperienza nella creazione di posti di lavoro e crescita.

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