Pagamenti col Pos sì, pagamenti col Pos no: è la lunga battaglia quotidiana per migliaia di persone ogni giorno. Quante volte vi sarà capitato, soprattutto in Italia, di esservi recati in un negozio o in un esercizio commerciale e l’esercente vi ha indicato il pagamento in contanti come unica formula (spesso adducendo la causa al Pos guasto o senza linea)? E quante altre volte vi sarà capitato, soprattutto all’estero, di pagare finanche il biglietto della metro o il caffè al bar semplicemente con il bancomat?
Una disparità che non lascia indifferenti e che ha animato, soprattutto negli ultimi mesi, il Codacons che si è fatto promotore promotore della battaglia, per l’inserimento nelle strategie e priorità di Governo sulle riforme legate al PNRR delle sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con Pos.
In un futuro prossimo, quindi, sembra che negare le transazioni con il bancomat o la carta di credito non sarà più possibile.
Perché era necessaria la battaglia per il Pos?
A risolvere questo quesito lo stesso Codacons, che ripercorre i dedali normativi di un obbligo che in realtà esiste dal 2014:
“Da sempre abbiamo sostenuto come le norme entrate in vigore in Italia e che obbligavano esercenti e professionisti a dotarsi di Pos fossero del tutto inutili, perché mancavano sanzioni nei confronti di chi rifiutava pagamenti con carte o bancomat. In sostanza fatta la legge, trovato l’inganno: già a partire dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Questo ha portato ad una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa”.
Quando si guadano le cose, ad ogni modo, occorre considerare anche l’altra faccia della medaglia, rappresentata nel caso specifico da commissioni interbancarie a carico dei commercianti. Che, spesso, proprio per questo motivo, non vedono di buon occhio il pagamento con la moneta elettronica soprattutto quando si tratta di cifre irrisorie o di piccolo taglio.
Il Codacons, per questo motivo, chiederà “al contempo al Governo di azzerare le commissioni interbancarie a carico dei commercianti, balzelli che rappresentano la causa dell’ostruzionismo ad oltranza degli esercenti“.
Un altro segnale dell’incentivazione all’utilizzo della moneta elettronica e dei pagamenti tramite Pos arriva anche con il bonus bancomat per i liberi professionisti che sceglieranno di dotarsi di un apparecchio di ultima generazione per il pagamento delle prestazioni. Staremo a vedere cosa accadrà con le prossime manovre economiche del Governo.