Voucher 3i per startup innovative: come ottenerli e perché

Voucher 3i è l'agevolazione pensata per sostenere le startup innovative che desiderano brevettare un'invenzione, un progetto o un'idea in Italia e all'estero

Sono ancora disponibili, fino ad esaurimento fondi, i Voucher 3i – Investire in Innovazione di Invitalia, dedicati alle startup innovative per l’acquisto di servizi di brevettazione. La misura, promossa dal MISE, ha una dotazione finanziaria di 19,5 milioni di euro per il triennio 2019-2021 ed è a sportello: per ogni anno sono previsti circa 6,5 milioni di euro.

Secondo il report dell’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM) nel primo semestre di operatività (periodo 15 giugno 2020-31 dicembre 2020) della misura agevolativa sono state presentate 2.749 richieste di Voucher da parte di 911 startup per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro, per un tasso di ammissione pari all’85% delle richieste inoltrate.

Cosa finanziano i Voucher 3i

Le startup innovative che sono interessate ad ottenere servizi di orientamento e guida verso la brevettazione, con i voucher 3i possono finanziare, nel dettaglio:

verifica della brevettabilità dell’invenzione ed effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive al deposito della domanda di brevetto (euro 2.000 + IVA);

stesura della domanda di brevetto e di deposito della stessa presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi (euro 4.000 + IVA);

deposito all’estero di una domanda che rivendica la priorità di una precedente domanda nazionale di brevetto (euro 6.000 + IVA).

L’incentivo dei voucher 3i viene concesso nel regime de minimis; inoltre, è possibile richiedere massimo 3 voucher per ogni servizio, purché facciano riferimento a sperimentazioni, invenzioni o domande di brevetto differenti.

I servizi vengono forniti esclusivamente da consulenti in proprietà industriale o avvocati iscritti negli elenchi gestiti dagli Ordini professionali di riferimento. E’ ritenuta brevettabile l’idea avente i requisiti di novità, attività inventiva e carattere industriale ritenuti validi.

Chi può partecipare e come

Per ottenere i voucher 3i, una startup innovativa deve necessariamente:

essere costituita da non più di 60 mesi;

avere sede in Italia, o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, a condizione di avere una sede produttiva o una filiale in Italia;

registrare, a partire dal secondo anno di attività, un valore totale della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro;

non distribuire, e non aver distribuito, utili nè essere quotata in borsa;

avere, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;

non essere stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;

le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione. In alternativa, il personale complessivamente impiegato – come soci, dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo – deve essere costituito per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno due terzi da soggetti in possesso di laurea magistrale. Oppure, l’impresa deve essere titolare o depositaria o licenziataria di una privativa industriale (brevetto) o di un software originario registrato, purché direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Per poter ottenere i voucher 3i la startup innovativa deve registrarsi ai servizi online di Invitalia e compilare la domanda di partecipazione dedicata.

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