Il dato è che gli incubatori hanno supportato circa tremila startup per l’approdo sul mercato. E che in Italia sono presenti più di 200 incubatori ed acceleratori di startup. Ma quanto servono realmente e come contribuiscono per le attività di innovazione?
Ad analizzare la presenza e il contributo alle aziende innovative portato dagli acceleratori e incubatori è stato il dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino ed in particolare dal team di ricerca Social Innovation Monitor, dedicato alle organizzazioni che hanno l’obiettivo di supportare attivamente il processo di creazione e sviluppo di nuove imprese innovative attraverso una serie di servizi e risorse offerti sia direttamente sia attraverso una rete di partner.
La ricerca sugli incubatori
Il rapporto 2020 realizzato dal Social Innovation Monitor mostra innanzitutto un’Italia spaccata in due: più della metà dei 200 incubatori si trova infatti nel nord Italia. Le analisi svolte dal team Sim mostrano, inoltre, come “il 34% degli incubatori o acceleratori italiani abbia dichiarato di acquisire delle quote societarie nelle organizzazioni incubate o facendo investimenti di capitale di rischio o in cambio di prestazioni e servizi (work for equity), dato in crescita rispetto all’anno precedente in cui era uguale al 27%“. Inoltre, i risultati mostrano come, in media, “gli incubatori ricevano circa 130 richieste di incubazione ma che ne supportino circa 25″.
Utilizzando una classificazione internazionale, il Report ha distinto gli incubatori in base al loro supporto verso le organizzazioni a significativo impatto sociale. Coerentemente con la ricerca 2019 è risultato che la maggior parte degli incubatori supporta organizzazioni a significativo impatto sociale.
Paolo Landoni, Direttore scientifico della ricerca, ha spiegato: «Il 2020 è stato un anno difficile e non è stato facile raccogliere i dati. Siamo grati ai numerosi incubatori e acceleratori che sono riusciti a rispondere permettendoci di aggiornare le statistiche su questa importante parte del sistema imprenditoriale. Speriamo che il 2021 sia un anno di ripresa, ci sembra per fortuna di scorgere diversi segnali positivi».
La ricerca ha analizzato anche le organizzazioni supportate dagli acceleratori italiani. Dalle analisi si è stimato che gli incubatori italiani abbiano supportato 3064 startup. Di queste, il 40% opera nel settore dei servizi di informazione e comunicazione. Gli altri settori in cui le startup incubate operano maggiormente riguardano le attività professionali, scientifiche e tecniche e le attività manifatturiere. Interessante notare come rispetto all’anno precedente sia aumentato soprattutto il numero di startup incubate del settore noleggio, agenzie di viaggi e supporto alle aziende. In media, le startup hanno due dipendenti ciascuna e un fatturato annuo di circa 163 mila euro.