Il teatro non muore, diventa digitale: intervista a Arena e Melchionna

Il teatro ha pagato il prezzo più duro nel corso della pandemia, ma ci sono nuove idee pronte a rilanciarlo come Spartafelix, la piattaforma digitale per il teatro interattivo online

Vi abbiamo parlato qualche giorno fa di Spartafelix, la piattaforma digitale di intrattenimento interattivo che va oltre lo streaming, portando il teatro nelle case degli italiani. Messo a punto durante i ripetuti lockdown, il progetto si pone un duplice obiettivo: da un lato, vuole essere un’immediata, ulteriore opportunità di lavoro per gli artisti da tempo costretti all’inattività; dall’altro, vuole proporre una nuova modalità di fruizione del talento e della fantasia che, puntando sull’interazione, sfrutti appieno le potenzialità del mondo digitale per superare la logica passiva e fredda dello streaming.

L’idea nasce da un progetto ideato da Luciano Melchionna e Lello Arena. F-Mag li ha intervistati sul progetto che porta online la magia del rapporto tra artista e spettatore.

Il settore del teatro è tra quelli più colpiti dalla pandemia. Senza fare polemiche, ma crede che lo spettacolo sia stato un po’ trascurato come categoria in questo frangente?
“Il settore del teatro, e della cultura in genere, ha pagato e sta pagando un pesante dazio all’emergenza pandemica” affermano Arena e Melchionna. “Spartafelix nasce anche come risposta ala chiusura forzata degli spazi di rappresentazione. Il progetto rappresenta un’occasione di sostegno economico agli artisti: tutti gli Spartiati, i nostri bravissimi performer, sono retribuiti e regolarmente inquadrati dal punto di vista previdenziale”

Vi siete inventati un teatro in video call, da dove nasce l’idea?
“Il super cyber curiosissimo della tecnologia è Lello” spiega Luciano Melchionna. “Lui, dunque, ha cercato di tirarmi dentro questo mondo che io non conoscevo ed evitavo il più possibile, e per questo, e tanto altro ancora, lo ringrazio di cuore. Durante il primo lockdown, infatti, avevo pensato di fare dei miei artisti/prostitute delle ‘cam girls’, come quelle che si vendono nei siti porno, ma al dunque ho fatto saltare tutto: non volevo che facessero i loro monologhi on line, non mi stimolava. Il teatro, come scriviamo nel progetto – perché ci troviamo d’accordissimo anche in questo – si fa nei luoghi deputati, in presenza, in carne ossa e sudore. Da qui l’idea di sperimentare una nuova formula di recitazione/non recitazione: mettere a frutto i tanti anni di avventure sul campo, da parte nostra e dei nostri artisti strepitosi, per provare ad inventare personaggi a 360 gradi, capaci di relazionarsi con le richieste del pubblico, dal vivo, occhi negli occhi. Sempre rimanendo personaggi, senza mai mollare, e con mille piccoli accorgimenti, studiati da Lello e da me, per aiutarli a tenere a fuoco l’obiettivo. Ogni personaggio si dedica, per 15 minuti alla volta, al suo pubblico, intrattenendolo, aiutandolo a ritrovare il sorriso e a maneggiare la propria forza interiore… messa così a dura prova nell’ultimo anno, come sappiamo”. 

Avete cercato di ridare in questo modo un’interazione al pubblico con gli attori, quanto manca agli artisti il contatto con il pubblico?
“Collegarsi su Spartafelix farà bene alla salute e all’umore perché restituirà, alla gente, quella sana allegria, che manca da troppo tempo” sottolinea Lello Arena. “L’interazione fa di Spartafelix un luogo dove le persone possono arrivare e chiedere che gli si faccia compagnia. L’idea di partenza è stata questa: condividere non solo un momento d’arte ma anche frammenti di vita quotidiana. Uno sfogo, una risata, una riflessione. Per questo Spartafelix è qualcosa di veramente innovativo.”

Credete che le nuove forme digitali del teatro continueranno a vivere dopo la pandemia? Se sì come cambierà il teatro?
“Le nuove forme digitali di teatro non ci abbandoneranno facilmente. Nel caso di Spartafelix sarà un nuovo modo di fruire della fantasia e del talento degli artisti, e non sarà teatro” ci tengono a precisare Arena e Melchionna. “Il teatro continueremo a farlo eccome, parallelamente, perché non muore mai, non può morire. Una cosa non esclude l’altra, e si adegua ai tempi”

Come immaginate il teatro tra vent’anni?
“Più che il teatro tra vent’anni, ci stiamo immaginando il teatro dei prossimi mesi: quello del ritorno nelle sale che abbiamo dovuto abbandonare un anno fa” affermano Arena e Melchionna. “Sarà bellissimo, e sarà emozionante arricchire il rapporto con il pubblico di una nuova dimensione: quella che stiamo sviluppando in questi mesi con Spartafelix”

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