Maturità digitale e sostenibilità ambientale: due elementi che sempre di più camminano di pari passo. Non a caso sono i due elementi portanti del “Next Generation Eu“. E non a caso, in Italia, il nuovo Governo Draghi che ha voluto puntare forte su queste tematiche ha unito i due elementi in un unico super-ministero sulla transizione ecologica. E, sempre perchè non è un caso, nel mondo delle imprese, quelle più sviluppate sul fronte del digitale sono anche quelle più virtuose rispetto ai temi ambientali.
Quest’ultimo elemento emerge da una ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, a cui ha partecipato la software house di Pesaro, TeamSystem.
La ricerca sulla maturità digitale
Su un campione di 500 aziende è stato elaborato un’indice di “maturità digitale“, dividendo le imprese in quattro diverse categorie. Ebbene la maggioranza delle aziende italiane non è ancora pronta, ma i numeri non sono così scoraggianti.
Nel dettaglio, dalla ricerca emerge che soltanto il 34% delle piccole e medie imprese può definirsi “digitally mature“, ossia, con un elevato grado di maturità digitale, mentre, l’11% è pronto a diventarlo. Il restante 55% si divide in aziende che possono definirsi “digitally immature” (23%), carenti dal punto di vista dell‘Innovazione digitale, e “process-oriented” (32%), impegnate verso la digitalizzazione di base dei processi, ma meno pronte culturalmente.
I dati ambientali
Ma dov’è la correlazione con i dati ambientali? Secondo la ricerca, un incremento del 10% nel Digital Maturity Score è associato a un incremento tra il 6% e il 7,9% nell’indice di sostenibilità, calcolato tramite l’interrelazione tra gli interventi fatti in ottica sostenibile e la varietà di azioni introdotte.
Nel complesso quasi il 30% delle PMI ha fatto investimenti in sostenibilità legati alla produzione di beni o servizi, e il 28% ha allocato un budget sulle tecnologie per il rispetto dell’ambiente, mentre, il 26% si è focalizzato sulla sede di lavoro.
Il Ceo di Teamsystem, Federico Leproux, commenta: «Ci troviamo tutti di fronte a una sfida di portata storica e non sono più rimandabili strategie di ampio respiro che mirino a conciliare la sostenibilità ambientale con l’innovazione».