Industria 4.0 e green, il fotovoltaico rientra nei beni incentivati

Per rafforzare l'industria 4.0 e il green, il Piano Nazionale di Transizione 4.0 incentiverà la transizione tecnologica e la sostenibilità

Uno dei punti su cui si sta concentrando l’azione del neo Governo Draghi è lo sviluppo dell’industria 4.0, associata ad una più ampia transizione digitale e green per il rilancio del Paese.

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è, infatti, il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. Il MISE chiarisce che l’investimento consiste in circa 24 miliardi di euro per una misura che diventerà strutturale e che vedrà il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.

Ha due obiettivi fondamentali:

Industria 4.0 e green, la normativa

Per rafforzare l’industria 4.0 e il green, il Piano Nazionale di Transizione 4.0 incentiverà investimenti che hanno stretta relazione con la transizione tecnologica e la sostenibilità ambientale.

In questo contesto, sappiamo già che il decreto Sostegno rafforzerà gli investimenti per la transizione digitale e l’acquisto di strumenti 4.0 con il credito d’imposta e che, al tempo stesso, prevedrà misure di sostegno al reddito ed indennizzi per imprese, commercianti ed aziende costretti a chiudere oppure limitare le attività a causa dell’alternanza di zone “colorate” in tutta Italia sancite dai vari DPCM per frenare la pandemia.

Le aziende che decideranno di promuovere il proprio sviluppo green, installando un impianto fotovoltaico, avranno la possibilità di usufruire degli stessi vantaggi previsti nel Decreto Sostegno, dato che il fotovoltaico contribuisce ad abbattere i costi energetici.

Se si recupera la circolare 46/E/2007 dell’Agenzia delle Entrate , questa stabilisce che gli impianti fotovoltaici possono essere considerati “beni strumentali materiali”, cioè beni di uso durevole atti ad essere utilizzati all’interno del processo produttivo dell’impresa.

Inoltre, anche la misura Nuova Sabatini sui beni materiali, viene riconfermata: l’agevolazione, messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

Sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Come si applica il credito d’imposta ai beni strumentali materiali

Anche l’acquisto di un impianto fotovoltaico, a servizio della propria attività lavorativa, beneficia quindi del credito di imposta.

Il DL Sostegno che complessivamente dovrebbe valere attorno ai 32 miliardi di euro  prevede aliquote maggiorate: in questo caso, per i beni strumentali materiali di industria 4.0 e green, l’aliquota sarà maggiorata al 50% sia nel 2021 che nel 2022.

Attualmente, la maggiorazione dell’aliquota al 50% è prevista solo per il 2021 e scende al 40% nel 2022 per le spese inferiori a 2,5 milioni di euro; per gli investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro è del 30% nel 2021 e del 20% nel 2022; tra i 10 e i 20 milioni di investimento, invece, l’aliquota è del 10% nel biennio 2021/22.

Il Piano Transizione 4.0 Per rafforzare l’industria 4.0 e il green è riservato a tutte le imprese con sede in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nei termini temporali sopra indicati, con un’organizzazione stabile nel nostro paese.

Il credito d’imposta si applica alle stesse condizioni e negli stessi limiti anche agli investimenti effettuati dagli esercenti arti e professioni.

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